Jesi-Fabriano

Jesi, Interporto Marche presenta il piano di sviluppo a sindaci e stakeholders. Stronati: «Confronto necessario, i primi a crederci»

«Un confronto sulle visioni per azzeccare le linee strategiche che possono far vivere Interporto per quello che è stato concepito: intermodalità, oggi digitalizzazione, raccogliere le imprese coniugandolo con servizi e innovazione»

L'incontro presso Interporto del 7 marzo

JESI – Interporto Marche, oggi pomeriggio 7 marzo la presentazione del piano di sviluppo ad amministratori locali, associazioni di categorie e stakeholders. Una occasione salutata con soddisfazione da Massimo Stronati, presidente di Interporto Marche, che dice: «Abbiamo adottato questa metodologia di incontrare gli stakeholders. Oggi oltre alle associazioni abbiamo invitato anche i sindaci. Per me un momento importantissimo, l’ho voluto fortemente in Consiglio di amministrazione. Il confronto è necessario, sia oggi per il piano strategico sia magari tra qualche mese per il piano industriale di Interporto».

Secondo Stronati: «Un confronto sulle visioni è utile per azzeccare quelle linee strategiche che possono far vivere questo Interporto proprio per quello che è stato concepito tanti anni fa: l’intermodalità, oggi diciamo la digitalizzazione dei servizi ma soprattutto quello che è raccogliere tutte le imprese di questo territorio, dalla manifattura al meccanico, a tutto quello che abbiamo, coniugandolo con i servizi e l’innovazione».

Presenti all’appuntamento l’assessore regionale Stefano Aguzzi, Giacomo Bugaro in rappresentanza del Comune di Ancona, i sindaci di Jesi, Monte Roberto, Monsano, Falconara, Santa Maria Nuova, Morro d’Alba, San Marcello e Castelbellino. E poi Cna, Confartigianato, Legacoop, Confcooperative, Camera di Commercio, Confindustria, Confapi.

«C’è stata una grande risposta dei sindaci della provincia – dice Stronati – questo è molto positivo perché mettere insieme sindaci di città grandi ma anche di paesi significativi non è cosa di tutti i giorni e questo ci ha fatto molto piacere, perché comunque sono i primi, e alcuni l’hanno anche detto, che hanno ricapitalizzato Interporto in periodo molto difficili».

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