Jesi-Fabriano

Jesi, l’incuria dei cittadini costa oltre 30 mila euro

Il Comune ha pubblicato un avviso di interesse per occuparsi del recupero e smaltimento dei rifiuti abbandonati in città, prassi purtroppo consolidata nelle zone periferiche

JESI – Materiali da costruzione, amianto e imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose, o dalle stesse contaminati. Sono le tipologie di rifiuti che vengono più spesso abbandonati nelle zone periferiche della città. Una situazione intollerabile, che costringe ovviamente il Comune a stanziare risorse per recupero e smaltimento.

«Sul territorio urbano ed extraurbano – ammettono i tecnici – è frequente il rinvenimento di rifiuti abbandonati. La normativa prevede che il comune di Jesi, qualora non venga individuato il responsabile dell’abbandono o non possa essere imputata tale violazione, a titolo di dolo o colpa, al proprietario o ai titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, deve procedere alla loro rimozione e al loro avvio a recupero o smaltimento, per il tramite di ditte specializzate, in possesso di iscrizione all’Albo dei gestori ambientali».

Pubblicato pertanto un avviso pubblico al fine di individuare le aziende idonee a svolgere tale servizio, stanziando complessivamente 34 mila euro per un triennio: 10 mila euro per il 2019, 12 mila euro per il 2020 e 12 mila euro per il 2021.

Il Comune chiede, a tale proposito, il sopralluogo da effettuare entro 24 ore dalla segnalazione, la rimozione dei rifiuti abbandonati entro 5 giorni lavorativi dalla richiesta e ovviamente la corretta gestione dei rifiuti rimossi con invio degli stessi a recupero/smaltimento presso impianti di ditte autorizzate, compresa l’idonea documentazione per la rimozione di materiali contenenti amianto.

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