Jesi-Fabriano

Jesi, taglio del nastro per “Una stanza tutta per sé” al Commissariato

Taglio del nastro per la stanza delle audizioni delle donne vittime di violenza presso il Commissariato di Jesi

Il taglio del nastro

JESI – Una riflessione su un dramma senza fine, quello della violenza sulla donna che purtroppo, in un numero sempre crescente, sfocia nei femminicidi. E d’altra parte, l’inaugurazione di “Una stanza tutta per sé” realizzata dentro al Commissariato di Jesi grazie alla convenzione tra il Dipartimento di Pubblica sicurezza e l’Associazione “Soroptimist International d’Italia”.

Già presente alla Questura di Ancona, ora grazie al Soroptimist di Jesi ce ne sarà una anche al Commissariato di Jesi. Uno spazio avvolgente, sobrio, dove le vittime di violenza possano essere accolte. L’inaugurazione oggi pomeriggio, alla presenza del Questore di Ancona Cesare Capocasa, del vescovo don Gerardo Rocconi che ha benedetto i locali, del vice questore Mario Sica dirigente del Commissariato e delle autorità civili e militari. Non sono volute mancare la vice presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Maria Antonietta Lupi, il vice sindaco Samuele Animali, la consigliera regionale Linda Eletzi.

L’iniziativa si colloca nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore” in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere. «I numeri di questo fenomeno che continuiamo a chiamare emergenza – dice il Questore – parlano di una mattanza di donne che lo Stato non riesce ancora a fermare. La violenza sulle donne è trasversale, può colpire tutte, è un dramma sociale e culturale. Dobbiamo agire in modo corale e con costanza, non solo in queste giornate con eventi spot. E non solo con la repressione che rappresenta il fallimento della prevenzione». Il Questore ha fatto riferimento al lavoro sinergico e necessario di istituzioni, associazioni, famiglie, scuola, società «insieme per una nuova educazione che inizi dalle scuole». Ha parlato della necessità di formare gli operatori costantemente, dell’uso necessario del braccialetto elettronico e della sua esecutività, delle misure di sostegno alle donne che denunciano i mariti-compagni maltrattanti e che devono beneficiare delle misure simili a quelle dei testimoni di giustizia. «Anche il codice rosso – conclude – è stata una svolta, ma c’è ancora tanto, tanto da fare».

«Siamo chiamate – spiega la presidente Soroptimist Jesi Catia Mastantuono – a un’azione corale per aiutare le donne a leggere in tempo comportamenti, atteggiamenti del proprio partner prima che sfocino in violenza fisica».

Il dirigente del Commissariato Mario Sica con il Questore di Ancona Cesare Capocasa

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