Jesi-Fabriano

Jesi, taglio del nastro per la mostra “Il Sentire e la Maschera” – FOTO

Spazio 121 Arte con il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio Jesi ha inaugurato la mostra a Palazzo Bisaccioni che raccoglie le opere di 23 artisti delle Marche e dell’Umbria

JESI – È stata inaugurata sabato 25 marzo la mostra “Il Sentire e la Maschera” organizzata da Spazio Arte 121 con il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi presso le Sale Museali di Palazzo Bisaccioni. La curatela è firmata da Giuseppe Salerno, noto curatore fabrianese, e dall’artista perugino Pippo Cosenza, i due hanno illustrato l’assunto e il percorso espositivo ai molti presenti e appassionati che hanno gremito la sala della stupenda sede della Fondazione.

Cosenza si è detto soddisfatto della sinergia tra artisti umbri e marchigiani, in totale 23, raccolti in questa mostra che hanno lavorato sul tema “Il Sentire e la Maschera” con opere inedite, tutte delle stesse dimensioni.
«Oltre la maschera il sentire cambia totalmente il senso della mostra – afferma il curatore umbro – l’artista nelle sue opere ha sempre una posizione ambigua e attraverso la maschera si celano quelli che sono i sui sentimenti». Cosenza ha citato poi una frase di Afro che a suo avviso esprime al meglio la missione dell’esposizione: «“Vorrei raffigurare più che l’apparenza delle cose l’idea delle cose stesse nella loro forma più iconica e diretta, quello che lo sguardo nuovo e puro alla vita coglia alla prima scoperta e quello che il dolore scava dentro l’uomo lasciano profonda la ferita”».

Che cosa vuol dire il sentire la maschera? Per il curatore Giuseppe Salerno il sentire è quell’incontro tra il pensiero l’emozione, quindi tra il cuore e la testa, tra l’anima e il corpo, l’essere e l’apparire. «Gli artisti il sentire lo trasferiscono nelle loro opere in questa mostra che vuole far riflettere lo spettatore, farlo interrogare. Non c’è quasi mai una coscienza piena di fronte a quello che l’artista fa, su questo tema spesso ci da delle chiavi di lettura che egli stesso non ha espletato coscientemente, spesso vengono fuori altre chiavi interpretative rappresentate dell’inconscio». Per Salerno l’importanza della tematica è che tutti gli artisti si confrontano tra loro, una relazione tra artisti e successivamente il confronto con il pubblico. Le tante opere esposte sviscerano lo stesso tema, in cui tutti noi siamo immersi: il mondo del sentire e la maschera».

Prima di scendere nella sala espositiva Pippo Cosenza ha esorato gli artisti a parlare di arte, per trasformare la presentazione in un vero momento di confronto, «è ora che gli artisti parlino e non lascino questo compito al critico». E gli artisti hanno parlato. Ecco i loro nomi: Angelo Accadia, Patrizia Balducci, Romeo Battisti, Toni Bellucci, Angelisa Bertoloni, Mario Boldrini, Giuseppe Cappelli, Luigi Cioli, Pippo Cosenza, Giancarlo Ercoli, Carlo Iacomucci, Lughia, Mirna Manni, Anna Massinissa, David Petri, Cecilia Piersigilli, Lorella Pittavini, Caterina Prato, Francesco Pujia, Achille Quadrini, Patrizio Roila, Rossella Roncolato, Simone Salimbeni.

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