Jesi-Fabriano

Jesi, le immagini di Pensiero Manifesto contro lo spostamento della fontana

Sono state commissionate dal gruppo #nonsiamopochi e prodotte gratuitamente dal collettivo. «Almeno due generazioni conoscono le due piazze jesine più importanti nelle loro vesti attuali»

I manifesti della protesta a Jesi

JESI – Contro lo spostamento della fontana dei leoni da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica arrivano anche i manifesti. A commissionarli il gruppo “Cittadini di Jesi #nonsiamopochi” e a produrli il Collettivo Pensiero Manifesto, che ha apportato la propria opera creativa a titolo gratuito. L’iniziativa ha ricevuto anche il sostegno dei gruppi consiliari di opposizione di Jesi in Comune, Movimento 5 Stelle e Partito democratico.

“Monumento di proprietà privata” sulla sagoma della fontana, “dai un prezzo ai tuoi ricordi” e “venduta al miglior offerente” sono i messaggi della campagna.

«È lecito – spiega il comitato dei contrari all’operazione Piazzalibera– andare a modificare l’aspetto che hanno avuto negli ultimi 70 anni le piazze per assecondare la volontà di un singolo/privato cittadino che con un lascito testamentario vincolante richiede lo spostamento di una fontana da una all’altra? La sola amministrazione comunale può farsi carico di una tale decisione, creando un precedente locale e nazionale? In questo preciso momento storico, forse mai così tanto alcuni cittadini si sono sentiti feriti e ignorati. Non c’è stato tempo e voglia di ascoltarli, si è preferito convincere la città con tesi discutibili o insostenibili e adempiere a tutti i vincoli di quel contratto. La decisione è stata subìta e non discussa come avrebbe meritato. Cari concittadini, da tutta questa esperienza chi ne esce malconcia è sicuramente la democrazia».

Quanto al collettivo Pensiero Manifesto: «Siamo orgogliosi di aderire a questa iniziativa dei cittadini che dissentono alla decisione unilaterale di modificare il centro storico di Jesi. Piazze, monumenti e statue non sono semplici elementi di decoro urbano, ma spazi vissuti nel quotidiano, luoghi d’incontro e punti d’orientamento che si sedimentano nell’immaginario collettivo. Almeno due generazioni conoscono le due piazze jesine più importanti nelle loro vesti attuali».

I lavori in piazza della Repubblica

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