Jesi-Fabriano

Jesi, il passo falso della app di Piazza Federico II

Presentata stamattina ai partecipanti al tour "Quattro passi digitali a Jesi" ma, poco dopo mezzogiorno, non funzionava. «Problemi al server - la spiegazione del Comune nel pomeriggio - ora risolti. Funzionamento ripristinato»

Piazza Federico II, le formelle inserite nella pavimentazione

JESI – Passo falso questa mattina 23 ottobre per la presentazione in Piazza Federico II della app interattiva pensata per illustrarne storia, beni, contenitori e curiosità e che era stata inserita nel progetto di rifacimento di quello spazio dopo lo spostamento della fontana dei leoni. C’erano, a inquadrare con gli smartphone i QrCode e la mappa della piazza presenti sul totem installato sotto la targa che ricorda la nascita dello Stupor Mundi e poi a spostarsi per le formelle sulla pavimentazione dalle quali si dovrebbe accedere ai contenuti, la trentina circa di partecipanti al tour “Quattro passi digitali a Jesi tra sito, gestionale, allestimenti digitali e una app di piazza”. Ma la brutta sorpresa è stata scoprire, poco dopo mezzogiorno, che la app non funzionava. Nonostante i responsabili garantissero che in occasione dei test dei giorni scorsi non si fossero evidenziati problemi di sorta. Nessun cenno di entrata in funzione della realtà aumentata accessibile dalle fotocamere, dispositivi in alcuni casi incompatibili con l’applicazione. Un fastidioso flop che poi, nelle ore successive, il Comune ha spiegato così: «Si sono verificati questa mattina dei problemi al server cui l’app è agganciata, ora risolti. Il funzionamento dell’applicazione è stato ripristinato».

Studiata col coordinamento dell’Università Politecnica delle Marche, realizzata per la parte informatica da Ubilive, da Marchingegno per lo storytelling e Rosso di Grana per la parte grafica, l’app è costata 50mila euro inseriti nel conto dei circa 300mila serviti a ridisegnare Piazza Federico II.

Cinque i percorsi cui si dovrebbe accedere per scoprire, rispettivamente, la piazza della storia, dell’arte, della fede, del governo, della comunità. Primo accesso fisso, una volta scaricata la app, dalla mappa sul totem, poi a seconda del percorso scelto lo spostamento sulle formelle – una quindicina – da cui è possibile scoprire di volta in volta storia e ricchezze di palazzi e chiese, compresi spazi privati e abitualmente non visitabili. Il tutto disponibile in due lingue, italiano e inglese.

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