Jesi-Fabriano

Jesi, fototrappole in funzione contro l’abbandono dei rifiuti

Sono entrate in funzione con l’inizio di dicembre, per arginare il fenomeno: due in dotazione, sarà direttamente il Comando di Polizia locale a decidere dove verranno di volta in volta posizionate

Abbandono di rifiuti a Trecastelli, dopo mesi di indagine scovati i responsabili
Rifiuti abbandonati (foto d'archivio)

JESI – Furbetti dell’abbandono dei rifiuti, scattano – in tutti i sensi – le fototrappole: sono entrate in funzione, come comunicato dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo, con l’inizio di dicembre, per arginare il fenomeno.

Lo scorso agosto la Giunta, in una delibera, aveva individuato 28 diverse zone della città che presentano forti criticità e rispetto alle quali l’utilizzo della strumentazione tecnologica potrebbe servire sia da deterrente, sia per individuare eventuali responsabili.

«Nel territorio comunale – denunciavano il fenomeno gli uffici di Piazza Indipendenza – anche in prossimità di cassonetti stradali o in aree centrali, sono state individuate delle località continuamente sottoposte ad abbandoni abusivi e dai conferimenti illegali di rifiuti, che causano problemi di igiene, sanità e di decoro, nonché ulteriori costi per l’Amministrazione». Secondo il Comune: «Sono numerose le segnalazioni anche recenti ed è necessario intervenire con idonei strumenti di controllo al fine di identificare i trasgressori delle norme sul conferimento dei rifiuti e contestualmente impedire il radicamento di circostanze, che possono determinare problemi igienico sanitari e pericolosità in genere derivante dal deposito incontrollato dei rifiuti»

Le foto-trappole in dotazione sono due e sarà direttamente il Comando di Polizia locale a decidere dove verranno di volta in volta posizionate. «Attività questa – spiegano dal Comune – che sarà eseguita da agenti puntualmente formati sia sul montaggio e smontaggio dell’apparecchiatura, sia sulla visione e a acquisizione delle immagini video che verranno registrate, coadiuvati per le attività più pratiche da personale dell’area servizi tecnici, anch’esso formato. Questo permetterà di svolgere attività di indagini appropriate che potranno portare sia a sanzioni amministrative in caso di errato conferimento dei rifiuti, sia a segnalazioni di carattere penale con deferimento all’autorità giudiziaria in caso di abbandono o deposito di rifiuti (ad es. ingombranti) in luogo vietato».

«Si ricorda che le disposizioni di legge in questo caso sono estremamente rigide. L’abbandono dei rifiuti compiuto da privati è punito con ammenda (sanzione penale) che va da 1.000 a 10.000 euro, somme che raddoppiano in caso si tratti di rifiuti pericolosi; e ancor più gravi nel caso in cui a commettere il fatto sia un’azienda».

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