Jesi-Fabriano

Jesi, le firme di tutto un territorio sul Contratto di fiume per il futuro dell’Esino

Quarantasette soggetti affacciati e attivi lungo l’asta fluviale e 138 azioni sul fronte di qualità di acqua e ambiente, mitigazione del rischio idrogeologico, sostenibilità di ciò che si fa vicini e in rapporto al fiume

La firma del Contratto di fiume per l'Esino

JESI – Quarantasette soggetti affacciati e attivi lungo l’asta fluviale dell’Esino, dalla sorgente allo sbocco in Adriatico, e 138 azioni fissate su carta – alcune già avviate, la gran parte da concretizzare previo reperimento di fondi – da mettere in atto sul fronte della qualità di acqua e ambiente, della mitigazione del rischio idrogeologico, della sostenibilità generale di ciò che si fa vicini e in rapporto al fiume. É il “Contratto di fiume” firmato oggi, 3 giugno, nella sala consiliare del Comune di Jesi capofila da, fra gli altri, 24 Comuni, Regione Marche e Provincia di Ancona, oltre venti realtà fra pubbliche e private – imprese e associazioni ambientaliste ma anche atenei e società sportive – in relazione con l’Esino.

Massimo Bacci, Stefano Aguzzi e Cinzia Napolitano

Delle 138 azioni previste, «76 sono in capo a Comuni, 46 a soggetti privati, 12 ad altri enti pubblici» dice David Belfiori, direttore della Riserva Regionale Ripa Bianca di Jesi che pure rientra nel contratto e  che a lungo ha lavorato sulla sua definizione. «Un punto di arrivo da cui si riparte – dice Belfiori – la base è la conservazione del capitale naturale rappresentato dal bacino idrografico del fiume».

Presente l’assessore regionale Stefano Aguzzi: «Quattordici i Contratti di fiume attivati nelle Marche, questo è il settimo a cui si pone la firma. Ora c’è un piano d’azione, nell’equilibrio fra il non snaturare il fiume come a volte si pensa di fare e un suo utilizzo ben valutato. Attualmente, ad esempio, stiamo verificando in Regione la possibilità di utilizzare la ghiaia dell’Esino per il ripascimento in mare». Per il sindaco Massimo Bacci: «Un Contratto dimostrazione che se si lavora insieme con unità di intenti, i risultati si ottengono». Soddisfatta l’assessora all’ambiente Cinzia Napolitano: «Tutta l’attenzione è volta al rispetto della condizione ecologica da parte di chi è in rapporto col fiume».

Dice l’architetto Marco Bastiani, fra gli esperti che sul Contratto hanno lavorato: «Ci si muove nell’ottica di una transizione ecologica che non può che essere transizione sociale, se vuol essere giusta e non lasciare indietro nessuno».

Di 53 milioni di euro l’importo complessivo delle azioni fissate nel contratto. Firmatari i Comuni di Jesi, Esanatoglia, Genga, Matelica, Montecarotto, Agugliano, Rosora, San Paolo di Jesi, Sassoferrato, Staffolo, Fabriano, Camerata Picena, Castelbellino, Castelplanio, Cupramontana, Chiaravalle, Falconara Marittima, Cerreto d’Esi, Maiolati Spontini, Mergo, Monsano, Monte Roberto, Santa Maria Nuova, Serra San Quirico, la Regione Marche, il Parco Regionale Gola della Rossa e Frasassi, le associazioni Fuoriporta, ARKES, Legambiente, la Provincia di Ancona, la Riserva Regionale Ripa Bianca di Jesi, il WWF Marche e Italia, Indietro tutta Ristorante il Parco, lo Stabilimento Terme di Frasassi, il Rugby Jesi 70, Scuola Lancio Mosca, l’ARPAM, l’AEA s.r.l.,  il Consorzio di Bonifica delle Marche, la Società ARCA s.r.l., il Consorzio Turistico Esino Frasassi, l’Associazione Speleologica, l’Az. Agr. Pierpaolo Baruffa, il GAL “Colli Esini San Vicino”, l’Università Politecnica Marche, l’AIPIN Marche

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