Jesi-Fabriano

Jesi, due nuove Tac all’ospedale Carlo Urbani – VIDEO

Le due nuovissime Tac sono state assegnate al Pronto soccorso e all'unità operativa Radiodiagnostica al terzo livello

JESI – Due nuovissime Tac a disposizione dell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi. Sono state inaugurate oggi, nel corso di una cerimonia a cui non è voluto mancare l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini.
«Jesi è uno degli ospedali più importanti del presidio unico di Area vasta che comprende anche l’ospedale di Fabriano e l’ospedale di Senigallia – dice l’assessore regionale – nella regione dei campanili dobbiamo valorizzare tutti, ma non c’è dubbio alcuno che questi investimenti tecnologici dimostrano che si vuole governare la domanda, le lunghe liste d’attesa, i problemi che abbiamo vissuto. Investire tutti questi fondi concentrati sulla tecnologia per Jesi significa che c’è stata una altissima attenzione. Ci sono tantissime lacune e problemi che tutte le regioni hanno. La riforma approvata ad agosto tende a dare delle risposte; dal 1° gennaio c’è l‘azienda unica provinciale di Ancona e il nuovo direttore ha a disposizione risorse finanziarie, strumentali, professionali con cui deve governare la domanda».  

I due nuovissimi apparecchi sono stati assegnati al terzo livello, all’Unità operativa Radiodiagnostica e al primo livello, al Pronto soccorso.

Il taglio del nastro della Tac al pronto soccorso

«Stiamo investendo sia in tecnologie che in risorse umane – spiega la dottoressa Nadia Storti, commissario Ast Ancona – queste due tecnologie sono molto importanti sia per la diagnosi di pazienti che provengono dall’esterno, pazienti ricoverati e di pronto soccorso. L’investimento dovrà portare l’ospedale Carlo Urbani a essere un punto di riferimento per la sanità provinciale. Essendo l’ospedale più nuovo, merita di essere arricchito di tecnologie. Questo incremento non riguarderà solo la radiologia, ma anche l’ospedale di Fabriano, di Senigallia e l’ospedale di Cingoli e i poliambulatori».

Il taglio del nastro della Tac al terzo livello

La spiegazione più tecnica, è stata affidata al dottor Francesco Bartelli direttore dell’Unità operativa Radiodiagnostica: «La Tac al pronto soccorso è una Tac di ultima generazione che consente di far fronte a tutte le emergenze/urgenze che possono arrivare al pronto soccorso. In più la pandemia ci ha insegnato qualcosa: c’è un sistema di posizionamento del paziente dalla consolle del tecnico e ci consentirebbe di gestire una futura altra pandemia (speriamo di no) e far eseguire l’esame in maniera corretta senza avvicinarsi al paziente stesso. Questo consente una tutela degli operatori sanitari ed è stata configurata in maniera specifica per le esigenze del pronto soccorso. La Tac al terzo livello ha la caratteristica di essere basata su una nuova piattaforma, è di ultima generazione e consentirà lo sviluppo di ulteriori implementazioni tecniche e consentirà di fare scansioni in tempi brevissimi, ottimizzato per studiare l’albero coronarico, le cardiotac e perché nell’arco di 1-2 battiti riesce ad acquisire completamente il cuore. Questo consente di avere immagini di altissima qualità con una alta valenza clinica. Ha delle caratteristiche come l’utilizzo dello spectral-imaging per poter dare, in un futuro, delle informazioni maggiori per i pazienti oncologici. Permette di dare una sponda verso il futuro».

«Sono felice che si stiano implementando delle risorse per il nostro ospedale – dice il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo – delle criticità rimangono e su quelle avvieremo un lavoro importante. Abbiamo già istituito un Osservatorio che mette insieme le professionalità del mondo sanitario e gli altri sindaci e deciso di organizzare un consiglio comunale aperto, perché la questione sanitaria deve essere tema di partecipazione e tocca le corde più sensibili dei cittadini».  

La nuova Tac in dotazione al Pronto soccorso
La nuova Tac al reparto di Radiodiagnostica
La Tac al terzo livello nel reparto di Radiodiagnostica

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