Jesi-Fabriano

Jesi: drive-in, spettacoli all’aperto e cinema all’Appannaggio al vaglio del Comune

L'assessorato alla cultura sta valutando alcune opzioni per l'estate, compresa una proposta analoga all'arena per spettacoli lanciata da Jesi in Comune

Un concerto al parco del Ventaglio

JJESI – Un drive-in in collaborazione con Monsano, uno spazio per concerti e spettacoli teatrali all’aperto e forse il cinema all’Appannaggio. Sono alcune delle idee su cui sta lavorando l’amministrazione Bacci in vista dell’estate, alla luce del lento e graduale ritorno alla normalità post-coronavirus. Ad anticiparlo è il vicesindaco Luca Butini.

«Siamo piacevolmente sorpresi, innanzitutto – spiega l’assessore alla cultura, Butini, medico immunologo all’ospedale di Torrette -, di avere questa opportunità di ripensare allo spettacolo dal vivo a partire dalla metà di giugno. I segnali che arrivavano qualche settimana fa sembravano molto più negativi. Ci stiamo muovendo con la Fondazione Pergolesi Spontini per il Festival. Relativamente alle iniziative, la festa europea della musica di metà giugno potrà essere la prima occasione per riportare i concerti in città. Stiamo lavorando per questo. Riguardo al cinema all’aperto, ci siamo visti ad ottobre con un’associazione per valutare la possibilità di realizzarlo all’Appannaggio. Assieme al consigliere Giancarlo Catani stiamo cercando di costruire il progetto, alla luce del distanziamento sociale e delle precauzioni sanitarie. Avremo un incontro la prossima settimana. Inoltre, con il Comune di Monsano stiamo provando a mettere in piedi un progetto nuovo, un vero e proprio drive-in in cui il ruolo della tecnologia e dei social sarà importante».

Il movimento Jesi in Comune ha proposto di individuare un’ “arena” per cinema e spettacoli. «Ci siamo già mossi in tal senso – assicura Butini -. Un tecnico sta facendo una valutazione delle caratteristiche dei diversi spazi, sia aree verdi che piazze, per capire quali opzioni abbiamo. È fra i nostri obiettivi». La proposta lanciata dal movimento d’opposizione, in effetti, sta ricevendo numerosi apprezzamenti sui social network. «L’idea era in cantiere prima ancora che scoppiasse la pandemia – fa sapere il consigliere di maggioranza in quota Jesinsieme, Tommaso Cioncolini -. Certamente ciò che è accaduto in questi mesi obbliga la politica a ripensare quei percorsi che aveva già avviato; perché la politica non è quella dimensione del discorso che ha il compito di annunciare ciò che si può fare e ciò che non si può. In questo senso – soprattutto in questi tempi – la buona politica deve individuare nuove forme per continuare a garantire la sostanza dell’offerta culturale e di spettacolo. In questo senso, l’iniziativa merita un apprezzamento così come merita grande entusiasmo il lavoro che da tempo l’amministrazione sta portando avanti per realizzare una proposta di Drive in nel nostro territorio. Iniziative e proposte importanti che rilanciano speranza per la ripresa e fiducia verso il domani».

«Credo sia molto utile ragionare su questa proposta – è anche il parere di Lorenzo Fiordelmondo, consigliere comunale del Pd -. Mettere a disposizione un luogo per fruire nuovamente di momenti di socializzazione è molto importante. Inoltre, ciò darebbe una risposta, anche piccola, alle richieste che vengono dagli operatori che si occupano di arte e spettacolo, uno dei settori più in difficoltà. L’idea dell’arena può essere un aiuto concreto, in grado di offrire un po’ di prospettiva dopo mesi di stop. L’amministrazione potrebbe occuparsi dell’individuazione degli spazi, dell’allestimento degli stessi, fornendo un supporto logistico e, nei limiti delle risorse disponibili, economico. In questo periodo sarà fondamentale il ruolo delle politiche attive, capaci di individuare soluzioni utili e sostenibili. È un argomento su cui va aperta una riflessione, l’iniziativa di Jesi in Comune merita»

Sul tema interviene pure l’associazione Valvolare, che si occupa prioritariamente di musica, ma non solo, ed era pronta a organizzare la seconda edizione del Primo Maggio al parco del Ventaglio (poi saltato causa Covid-19): «La proposta di Jesi in Comune merita davvero di essere approfondita. Il settore artistico-culturale sta pagando pesantemente i costi dell’epidemia e continua a muoversi nella nebbia, con prospettive ad oggi difficili da (ri)costruire. Un’arena all’aperto in città, per i mesi più caldi, sarebbe un modo per rilanciare il cinema, la musica, il teatro. Un’idea per coinvolgere artisti, musicisti, attori e, più in generale, i cittadini, consolidando quel tessuto sociale che si è un po’ sfaldato nei due mesi di lockdown. Potrebbe essere davvero il fiammifero in grado di riaccendere la cultura di questo territorio. E, ovviamente, noi siamo a disposizione per fornire un supporto e dare idee e spunti, assieme a tanti altri, per un eventuale cartellone».

«Sono favorevole alla proposta di Jesi in Comune – afferma Simone Guerro del Teatro Pirata – Serve un luogo adeguato, serve che sia all’aperto e che sia idoneo. Non si può andare per strada a caso. Ma va dato spazio, e relativi finanziamenti, all’impresa della cultura, non ai volontari e non agli amatoriali. C’è un mondo che vive grazie a questo settore, che è in regola, che paga le tasse, la casa, il mutuo, gli stipendi, i commercialisti e gli amministratori. Ripartiamo dai professionisti, insomma. È una forma di rispetto per la cultura e per il lavoro».

«Noi saremmo davvero felici di dare un contributo a questa iniziativa – spiega Andrea Antolini di Subway Lab -. Ci occupiamo, nel variegato ambito della comunicazione visiva, anche di cinema, dunque potremmo creare delle sinergie assieme ai partner del nostro settore, a partire ad esempio dal gruppo che gestisce il teatro Il Piccolo di San Giuseppe, coinvolgendo altresì le associazioni di categoria, Cna Cinema Marche su tutte. Ci sono realtà interessantissime che potrebbero mettere sul tavolo idee, da Simone Guerro del teatro Pirata a Gianfranco Frelli del teatro Cocuje, l’associazione Valvolare e tanti altri. Insomma, è una bella proposta per dare spazio alle molteplici arti che stanno soffrendo in questo periodo. Noi ci siamo».

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