Jesi-Fabriano

Jesi, doppio furto nella stessa abitazione: arrestato a Milano

Il presunto responsabile è stato individuato e arrestato a Milano dai Carabinieri della Compagnia di Jesi

foto di archivio

JESI – Aveva messo a segno due furti presso la stessa abitazione nell’arco di appena pochi giorni in città racimolando un sostanzioso bottino. Il presunto responsabile è stato individuato e arrestato a Milano dai Carabinieri della Compagnia di Jesi.

Il primo furto era stato messo a segno il 2 dicembre 2022 e aveva fruttato diverse migliaia di euro in gioielli e pellicce. Il secondo, appena otto giorni dopo. In quest’ultima circostanza era stata sfondata anche una parete del caveau dal quale erano stati asportati ulteriori oggetti di valore. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, svolte dall’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Jesi con il supporto di personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Ancona, hanno consentito di individuare uno dei presunti componenti della banda. Si tratta di un 41enne di nazionalità albanese, residente in Provincia di Milano, che alle prime ore di lunedì è stato arrestato in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.i.p. del Tribunaledi Ancona.

Le indagini

Attraverso la minuziosa analisi delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza presenti non solo nell’area in cui è ubicata l’abitazione depredata ma anche in vari punti della città, è emerso che in entrambe le circostanze la banda – composta da almeno tre persone – era giunta sui luoghi utilizzando la stessa autovettura, le cui targhe risultavano essere, però, clonate. Determinante l’accurato sopralluogo eseguito dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche di Ancona che riusciva ad individuare e repertare una piccola traccia ematica lasciata da uno dei malviventi, feritosi proprio mentre creava l’apertura in una delle pareti del caveau.

Il materiale biologico repertato era stato inviato al Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma ove analisi di laboratorio permettevano di estrapolare il relativo profilo genetico. Quindi, l’inserimento nella Banca Dati Nazionale DNA che restituiva un match positivo con quello del citato cittadino albanese, già censito in quanto resosi autore e condannato in via definitiva per analoghi fatti reato.

Sono in corso ulteriori attività per identificare gli altri componenti della banda.

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