Jesi-Fabriano

Jesi, giù il rudere del parco Granita

«C’è in programma la demolizione di quanto resta della ex casa colonica lungo il torrente e vicino all’edificio Erap. Permetterà la sistemazione di quegli spazi a verde e parcheggi»

Il rudere in via Tessitori da demolire

JESI – Sarà abbattuto il rudere di via Tessitori che sorge a ridosso della palestra Carbonari e della nuova torre Erap in costruzione. Una ex casa colonica fatiscente e in abbandono che da anni desta preoccupazioni. L’operazione si inquadra nella riqualificazione delle aree pubbliche di via Tessitori e via dei Mugnai a cui il Piano delle opere pubbliche per il 2021 destina 200 mila euro.

Roberto Renzi
L’assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Renzi

«C’è in programma – spiega l’assessore ai lavori pubblici Roberto Renzi– la demolizione di quanto resta della ex casa colonica lungo il torrente Granita e vicino all’edificio Erap. Un immobile in precarie condizioni statiche, il cui abbattimento permetterà una ulteriore sistemazione di quegli spazi a verde e parcheggi». Una sistemazione attesa dai residenti, scesi a suo tempo sul piede di guerra per tentare di fermare, senza riuscirci, il via alla edificazione della torre Erap nel cuore di una zona già ampiamente urbanizzata e cementificata. Proprio la revisione di parcheggi e verde promessa dall’amministrazione dovrebbe attutire l’impatto del nuovo edificio sull’area.

La torre Erap in costruzione

In Consiglio la Giunta porterà un Piano di opere per 33 milioni di euro. «Abbiamo cantieri aperti per 14 milioni, nei primi 6 mesi del nuovo anno ne partiranno per altri 18» ha spiegato Renzi.

Fra i principali progetti in vista i nuovi ponte San Carlo (6,2 milioni) in fase di progettazione esecutiva, scuola Lorenzini (6 milioni) e palascherma (4,3). E poi, tramite Jesi Sevizi, la riqualificazione dell’intera pubblica illuminazione (5 milioni).

Viale della Vittoria e il cavalcavia

C’è anche il risanamento conservativo del cavalcavia su viale della Vittoria in programma ma non è una urgenza. Occorrerebbero 520 mila euro. «La struttura – illustra l’assessore- non presenta lo stesso livello di criticità riscontrato, ad esempio, su ponte San Carlo. Il progetto di risanamento viene costantemente trasmesso al Ministero, contando di riuscire a rientrare nella assegnazione di finanziamenti. Stiamo però valutando un intervento di minima, dato che il punto debole del ponte non è di tipo strutturale ma riguarda la parte sottostante la volta, un elemento di solo decoro che potremmo rimuovere e eliminare». È infatti da qui che sono stati registrati distacchi di piccole porzioni di materiali, che hanno richiesto l’installazione di reti per impedire la caduta a terra. 

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