Jesi-Fabriano

Jesi, Daniela Cesarini è cittadina benemerita

Il consiglio comunale dà seguito alla mozione approvata all'unanimità e vota il riconoscimento per la compianta pasionaria comunista quale segno di gratitudine per la sua donazione

Daniela Cesarini
Daniela Cesarini

JESI – Ancora qualche ora di attesa e Daniela Cesarini, la compianta pasionaria comunista che ha scelto il suicidio assistito in Svizzera, sarà cittadina benemerita di Jesi. Oggi pomeriggio, dalle ore 19, il consiglio comunale le conferirà ufficialmente il riconoscimento, votato all’unanimità da maggioranza e opposizione.

Questa la motivazione: “Donna da sempre impegnata nella vita sociale, politica e nell’attività amministrativa, ha ricoperto importanti incarichi per i quali ha mostrato grande rigore e passione, in particolare nelle battaglie per la tutela dei diritti degli ultimi e dei più svantaggiati. Fedele ai valori di solidarietà, pace e accoglienza, ha sempre perseguito con estrema e lucida coerenza le proprie idee fino alla scelta estrema, compiuta nel giorno della Festa della Liberazione dopo aver rivolto un ultimo pensiero ai più deboli a cui ha donato tutti i suoi beni, chiedendo al Comune di farsi interprete delle sue volontà”.

Daniela Cesarini ha effettuato infatti un lascito testamentario al comune di Jesi di notevole valore economico, finalizzato alla realizzazione di una casa famiglia pubblica per ospiti disabili soli o con famiglie non in grado di assisterli nel proprio domicilio.

«Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare ma non raccontare a me che cos’è la libertà». Con le parole di Francesco Guccini, la jesina, ex assessore e candidata sindaco, aveva scelto il suicidio assitito il 25 aprile di sei anni fa. Una scelta di libertà. I compagni la ricordano per «la forza, l’impegno e la coerenza che sempre l’hanno distinta fino all’ultimo giorno. La politica e le battaglie sociali, ma Daniela non era solo questo. Era una donna che concepiva la sua diversità come un punto di partenza e il suo carattere forte le ha permesso di trasformare il suo limite in una risorsa».

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