Jesi-Fabriano

Jesi, una nuova casa per la Cucina unica centralizzata delle mense scolastiche

I locali utilizzati dal 2013 alla Casa di Riposo vanno restituiti all'Asp. JesiServizi in cerca di un immobile da acquistare, spesa fra 550 mila e 750 mila euro, dove preparare 2.500 pasti quotidiani

L'accesso alla Casa di riposo di Jesi

JESI – Una nuova casa per la cucina unica centralizzata delle mense scolastiche. La sta cercando JesiServizi, la partecipata comunale che appalta la refezione. Dal 2013, i 2.500 pasti quotidiani delle mese vengono preparati nella cucina della Casa di Riposo. Ma sulla residenza per anziani sono in previsione lavori di ristrutturazione e i locali, entro agosto 2022, vanno restituiti all’Asp. Spesa messa in previsione fra 550 mila e un massimo di 750 mila euro a seconda del fatto che i locali siano o meno già attrezzati. Si cerca una superficie fra 500 e 700 mq. La società è in attesa di manifestazioni d’interesse entro il 21 giugno.

Mense

L’Asp ha comunicato lo scorso aprile la necessità di disporre del locale presso il quale si trova l’attuale cucina centralizzata entro il mese di agosto 2022. «Necessario – spiega JesiServizi- individuare una nuova localizzazione per la cucina centralizzata entro e non oltre il mese di febbraio 2022, al fine di poter bandire in tempo utile la nuova gara per l’affidamento del servizio di preparazione e distribuzione dei pasti».

Mense scolastiche, la nuova cucina

La JesiServizi specifica di essere interessata «unicamente ad acquisire un immobile a titolo di piena proprietà. Eventuali offerte di locazione non verranno prese in considerazione e non saranno corrisposte provvigioni a eventuali intermediari».

Si richiede che la struttura sia in zona logisticamente servita e attrezzata, baricentrica rispetto ai punti di somministrazione – ovvero le scuole di Jesi – e comunque tale da consentire la distribuzione dei pasti nei punti di somministrazione entro un tempo massimo di 20 minuti. Occorre spazio per la preparazione di circa 2500 pasti giornalieri, per il carico/scarico e la movimentazione delle derrate e la distribuzione dei pasti. Non verranno presi in considerazione immobili bisognevoli di radicali ristrutturazioni, adeguamenti o miglioramenti, sarà chi cede a dover garantire che tutto sia a posto sotto il profilo della destinazione d’uso e catastale.

Quanti ai costi, tetto massimo di spesa 500 mila euro in caso di immobile da adibire a cucina unica centralizzata; 700 mila nel caso di una struttura già provvista di attrezzature adeguate, nuove o usate ma in buono stato di conservazione e prodotte da primarie imprese di ristorazione collettiva; 750 mila euro se sarà chi cede a impegnarsi ad attrezzare i locali.

Quanto ai tempi, offerte entro il 21 giugno e preliminare di vendita entro agosto. L’immobile finito dovrà essere collaudato entro il mese di giugno 2022, a inizio luglio 2022, il rogito notarile e la voltura delle utenze alla Jesiservizi.

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