Jesi-Fabriano

Jesi, Corso Matteotti: pausa d’agosto per il cantiere

L’opera di ripavimentazione, per ora fermatasi ad un esiguo tratto di prova messo a terra all’altezza di San Nicolò e ad una seconda porzione davanti al Santuario delle Grazie, attende di entrare nel vivo dalla ripresa di fine mese

L'aspetto della nuova pavimentazione di Corso Matteotti

JESI – Pausa di metà agosto per i lavori di rifacimento di Corso Matteotti: l’opera di ripavimentazione, per ora fermatasi ad un esiguo tratto di prova messo a terra all’altezza di San Nicolò e ad una seconda porzione davanti al Santuario delle Grazie, attende di entrare nel vivo dalla ripresa di fine mese. Almeno per la parte dove sono stati completato il rifacimento dei sottoservizi e già demoliti i marciapiedi. «Si stanno comunque rispettando i tempi previsti» dicono dal Comune.

La pavimentazione come noto sarà per aspetto e materiali utilizzati la stessa della rinnovata Piazza Pergolesi. Con la previsione però di una fascia bianca parallela all’andamento delle facciate dei palazzi e, rispetto a queste, posizionata più o meno all’attuale distanza dalla fine dei marciapiedi. La fascia sarà utile a “separare” il disegno della ripavimentazione creando, fra l’una e l’altra parte, una distanza di pochi millimetri necessaria allo scarico dell’acqua piovana. Alla fine di un progetto da 3,6 milioni di euro di investimento, Corso Matteotti non avrà più marciapiedi e asfalto.

Rispetto a quanto inizialmente annunciato, le modalità di lavorazione sono state modificate: si sarebbe dovuto procedere – partendo da Piazza Pergolesi- per tratti di 50 metri alla volta in ciascuna delle due direzioni, a valle e a monte. E invece il cantiere si è via via allungato e ora occupa, per la parte transennata, un’ampia parte centrale del Corso. «I lavori su Corso Matteotti- ha spiegato a riguardo l’assessore alle opere pubbliche Roberto Renzi– hanno subito in una prima fase dei rallentamenti rispetto alla programmazione iniziale, che però sono stati compensati con una diversa organizzazione del cantiere. I ritardi sono stati legati agli interventi delle società interessate sui sottoservizi. Con loro c’era stato un confronto ma poi, quando hanno preso visione dei servizi interrati, hanno dovuto modificare le proprie programmazioni. A quel punto però il cantiere si è esteso nella sua lunghezza, il che ha permesso all’impresa di recuperare e compensare i ritardi. Siamo fiduciosi di poter andare avanti senza grossi problemi».

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