Jesi-Fabriano

Jesi, il Comune media sul convento ex Giuseppine

L’amministrazione si farà promotrice di un confronto fra i proprietari dell’immobile, i religiosi e tutti i soggetti per evitare l’incompiuta

Il complesso Giuseppine di Piazza Pergolesi a Jesi

JESI – Rischio incompiuta alle ex Giuseppine di piazza Pergolesi, il Comune si fa promotore di una mediazione. Non c’è davvero pace per l’immobile di piazza Pergolesi.

Il progetto di recupero va rivisto, ha specificato la Soprintendenza, con riferimento alla porzione che coinvolge la navata destra della adiacente chiesa di San Nicolò. Ma il Condominio Pergolesi, che riunisce i comproprietari dell’immobile, non ci sta e ha optato per il ricorso al Tar al fine di annullare la sospensione.

«La precedente Amministrazione, come noto, aveva acquistato, con parte dell’eredità di Daniela Cesarini, dei locali del piano terra dellex convento delle Giuseppine al fine di collocarvi la casa-famiglia – spiega il Comune -. I costruttori hanno deciso di far ricorso al Tar dopo il parere della Soprintendenza di richiedere che il complesso, per tutta la sua altezza, venga distanziato dalla chiesa di San Nicolò e di mantenere pertanto un regime di sospensione dei lavori nel tratto in questione. Tale disposizione, va precisato, non interessa direttamente gli ambienti di proprietà comunale al piano terra. Il Sindaco – che, è bene sottolinearlo, non ha mai conferito alcuna delega o procura per promuovere un’azione giudiziaria dinanzi al Tar – si farà ora promotore di un confronto tra le parti interessate. La mediazione si rende necessaria, anche considerando che il Comune è in parte proprietario dell’immobile in oggetto, per tenere insieme il rispetto delle volontà di Daniela Cesarini e non rischiare l’incompiuta in Piazza Pergolesi».

Successivamente al ricorso, i Carmelitani, proprietari della chiesa di San Nicolò, hanno espresso «profondo rammarico per l’impugnazione da parte della proprietà ex Giuseppine del provvedimento della Soprintendenza emesso a tutela della Chiesa di San Nicolò, monumento nazionale. Esprimiamo una totale fiducia nell’operato della Soprintendenza. Si augurano che il Comune di Jesi, nella duplice veste amministrativa e proprietaria, si attivi perché la soluzione del problema si abbia a Jesi e non in sede di magistratura».

Dell’ex convento di Piazza Pergolesi, il Comune ha acquistato per 138 mila e 500 euro, derivanti dall’eredità Cesarini, i 277 mq del piano terra dove realizzare la casa famiglia per persone con disabilità legata al lascito dell’ex assessora, che a tale scopo ha nominato il Comune suo erede universale, col vincolo di realizzare una «casa famiglia pubblica, preferibilmente vicino al centro storico, per disabili soli o con famiglie che non riescono più ad assisterli nel proprio domicilio».

L’udienza al Tar è fissata il prossimo 14 ottobre.

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