Jesi-Fabriano

Jesi, Comune e Fondazione Pergolesi Spontini insieme fino al 2054

La proroga ventennale del contratto di servizio, al vaglio del prossimo Consiglio, legata al mutuo acceso dall'ente culturale per l'acquisizione all'asta dell'ex Cascamificio da ristrutturare

Da sinistra Massimo Bacci, Cristian Carrara, Luca Butini e Lucia Chiatti

JESI – Proroga per altri vent’anni, fino al 2054, del contratto di servizio fra Comune di Jesi e Fondazione Pergolesi Spontini. L’estensione del rapporto sottoscritto nel 2017 passerà all’esame della prossima seduta del Consiglio comunale e si lega al previsto progetto di recupero dell’ex Cascamificio che i due soggetti si apprestano a varare.

L’interno dell’ex Cascamificio di Jesi

La Fondazione ha infatti richiesto il prolungamento del contratto alla luce dell’impegno economico richiesto da acquisizione all’asta e intervento sull’ex struttura industriale. Un piano da 5 milioni di euro al quale partecipa per 3,8 milioni – di recente riconoscimento da parte ministeriale – il Comune.

Fino al settembre 2020 la Fondazione Pergolesi Spontini utilizzava come deposito del proprio materiale scenografico alcuni magazzini alla ex Sadam, ottenuti in regime di comodato. Ma il proprietario, dovendo procedere alla vendita dello stabile, ha formulato richiesta di restituzione immediata dei locali e la Fondazione, nella necessità urgente di reperirne altri, ha chiesto al Comune di Jesi la concessione in comodato gratuito di un magazzino in attesa di individuare una soluzione definitiva a lungo termine. È stato individuato a tal proposito il capannone di via Politi.

In seguito la Fondazione Pergolesi Spontini ha preso parte all’asta giudiziaria per l’ex Cascamificio, da adibire appunto a magazzino e laboratorio, aggiudicandoselo per poco più di 712 mila euro. Necessario un mutuo a copertura della spesa. «Tale immobile- ha spiegato il direttore generale Lucia Chiatti- sarà capitalizzato dalla Fondazione e verrà ammortizzato, secondo le aliquote fiscali previste dalla legge, che prevedrebbero un piano della durata di circa 33 anni». Di qui la richiesta di proroga del contratto di servizio per un periodo temporale commisurato all’ammortamento o almeno a due terzi dello stesso. Sull’immobile previsti dalla Fondazione lavori di ristrutturazione per 250 mila euro.

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