Jesi-Fabriano

Jesi, Cnh: evitata la riduzione al turno unico ma sono 127 gli esuberi

In ballo uscite volontarie - «non oppositive» dicono i sindacati – e riorganizzazione della produzione, con accompagnamento verso la pensione e incentivi per chi decide di andarsene entro giugno 2024

Cnhi New Holland Jesi

JESI – Centoventisette esuberi da gestire con uscite volontarie – «non oppositive» dicono i sindacati – e riorganizzazione della produzione, rientra l’ipotesi di riduzione su di un solo turno della produzione che, inizialmente comunicata da Cnh, era stata nettamente respinta da Fiom Cgil – Fim Cisl – Uilm – Aqcf.  Appare questo l’esito della vertenza apertasi in merito alla più grande azienda della Vallesina, la Cnh che produce trattori e impiega circa 920 persone nel suo stabilimento jesino di via Agnelli.

Oggi 6 marzo le assemblee nelle quali i sindacati hanno riferito a lavoratori e lavoratrici di quanto emerso e del punto di accordo trovato nella trattativa fiume con l’azienda di ieri, protrattasi dalle 9 del mattino alla tarda sera. Cnh, a fronte di una contrazione degli ordinativi che valuta come strutturale, rinuncia al passaggio dall’attuale e quasi trentennale organizzazione produttiva su due turni ad un solo turno centrale, che avrebbe comportato conseguenze occupazionali drammatiche, riduzione di salario intorno ai 120 euro mensili e, per le sigle sindacali, «depotenziato lo stabilimento perdendo la capacità di tornare a lavorare a doppio turno». È di 127 persone l’eccedenza di personale stimata dall’azienda per la sostenibilità del sito.

Gli esuberi verranno gestiti con la firma, domani 7 marzo, di un accordo per il passaggio dalla cassa integrazione ordinaria attuale (61 giornate le giornate di Cig nel 2023 a partire da maggio) ad una straordinaria di solidarietà, con apertura della mobilità. Lo hanno spiegato davanti allo stabilimento di via Agnelli i rappresentanti di Rsu e per le segreterie sindacali provinciali Maurizio Gabrielli (Fiom Cgil), Luigi Imperiale (Fim Cisl), Vincenzo Gentilucci (Uilm).

Chi aderirà all’uscita dal lavoro verrà accompagnato, nel caso del personale più prossimo alla pensione, dall’azienda, che si farà carico dello scivolamento per chi è fino ad un massimo di 4 anni dal raggiungimento della soglia dell’età pensionistica. Per chi esce entro il 30 giugno prossimo, si aggiunge un ulteriore incentivo di 22.500 euro. Ma è per tutto il personal over 40 che si prevede la possibilità di un un accompagnamento di 26 mensilità e, entro il 30 giugno prossimo, sempre dell’ulteriore incentivo di 22.500 euro.

Si stima in circa 60 unità in Cnh il personale cui mancano da un massimo di 48 mesi a meno dalla pensione. Il resto degli esuberi potrebbe in seguito anche essere evitato riorganizzando il lavoro: fasi di produzioni portate a Jesi dalla Turchia o re-internalizzate rispetto all’attuale affidamento a esterni.

Nel 2022 la produzione di trattori a Jesi era stata di oltre 17mila, l’anno scorso il calo degli ordinativi ha comportato il calo a 12.400. Per il 2024, rispetto al 2023, si stima una riduzione ulteriore fra il 5% e il 15%.

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