Jesi-Fabriano

Jesi, scontro sul cicloturismo. Montesi: «Al ristorante, se non si è soddisfatti, si cambia»

Interviene il consigliere di Jesi Respira nello scontro intorno all'uscita dell'amministrazione dal circuito Noi Marche. «Piatti mal cucinati, nostro diritto decidere di cambiare. Soprattutto se i soldi non sono nostri, ma della collettività»

Luciano Montesi

JESI – «Al ristorante, quando ci ritroviamo piatti mal cucinati, è nostro diritto lamentarci e decidere liberamente di cambiare. Soprattutto se i soldi non sono nostri, ma della collettività». È il consigliere comunale Luciano Montesi a intervenire sulla polemica scatenatasi intorno alla decisione dell’amministrazione Fiordelmondo di uscire dal circuito “Noi Marche” dedicato al cicloturismo. «Risultati inferiori alle aspettative» hanno spiegato l’amministrazione e l’assessore al turismo Alessandro Tesei preferendo puntare, in tema, sull’iniziativa della Regione “Marche Outdoor”, «peraltro gratuita». Ma per l’opposizione civica di Jesiamo, che difende le scelte compiute da maggioranza al governo della città, si tratta di «figuraccia istituzionale».

A nome del gruppo Jesi Respira, il consigliere Montesi afferma: «Facciamo chiarezza sul frettoloso comunicato di Jesiamo, purtroppo doveroso approfondire alcuni aspetti, seppur gli stessi siano stati già oggetto della risposta dell’assessore Tesei in Consiglio Comunale. “Noi Marche”, progetto gestito da una s.r.l., chiede ai Comuni di aderire dietro pagamento di una quota, che per la Città di Jesi ammonta a 3mila 500 euro annuali. Tali adesioni andranno a delineare percorsi cicloturistici costruiti ad hoc per i paganti, e solo per essi. Pertanto percorso e reti variano al variare dei comuni che corrispondono la quota. Ovviamente vi è poca visione territoriale d’insieme con questa modalità».

Secondo Montesi: «È emblematico il caso di Falconara, uscito da questa rete prima di Jesi: allo stato attuale del progetto non esiste alcun percorso che attraversa il territorio del Comune di Falconara, mentre esisteva nell’anno in cui il Comune partecipava. Riteniamo che questo modo di fare rete in maniera prettamente monetizzante, fondato su eventuali adesioni economiche dei Comuni, sia decisamente poco virtuoso e crei notevoli problemi in caso di disdetta dei vari Enti, con relativi disservizi a caduta. È altresì fondamentare rendere tutti edotti che esiste una piattaforma gratuita regionale, gestita da un ente pubblico rinomato, denominata Marche Outdoor. Questa comprende naturalmente tutto il nostro territorio a priori e pertanto su questa il nostro Comune sta lavorando tramite i propri uffici».

Argomenta Montesi: «Comprendiamo le difficoltà di Jesiamo che tenta invano di difendere un atto deliberato per il rotto della cuffia a fine mandato della precedente amministrazione. In ambito turistico la stessa è evidentemente stata poco attenta alle possibilità effettive, preferendo far sì che il Comune ed i cittadini paghino annualmente pur di provare a segnare un colpo a proprio favore. L’attuale Amministrazione sta lavorando alacremente per ovviare a tali mancanze passate, trovando soluzioni ottimali e sgravando i cittadini di oneri superflui. Il lavoro comprende un rinnovo completo di tutta la poco soddisfacente promozione locale, partendo anche dall’inserimento nel suddetto progetto “Noi Marche” di Jesi nella categoria “borghi”, sicuramente declassante rispetto la centralità territoriale della nostra città. E tutto questo per cosa? Per un’uscita su qualche rivista di settore? Ci sentiamo di confortare gli amici di Jesiamo sul fatto che non sia poi così complesso essere presenti in certe riviste. In alcuni casi basta pagare, in altri basta fare un buon lavoro, cosa che a quanto pare in 10 anni di mandato non è stato fatto, visto che ci si appiglia con tutte le forze a questo unico e malriuscito tentativo di promozione territoriale».

Conclude Montesi: «Nonostante i vacui comunicati della minoranza, l’Amministrazione deve essere indipendente ed in completa autonomia, lungi dal dover restare all’interno di un progetto oneroso solo perché altri Comuni ne hanno aderito. Fa al caso pensare alla metafora del ristorante: sarebbe scortese andare a cena e non pagare, oppure far pagare agli altri, ma è altrettanto vero che quando al ristorante ci ritroviamo piatti mal cucinati, è nostro diritto lamentarci e decidere liberamente di cambiare ristorante, e anche di chiedere per lo meno uno sconto. Soprattutto se i soldi non sono nostri, ma della collettività».

L’assessore Tesei aveva di recente precisato: «A seguito di un accurato esame delle risorse offerte dal progetto dal quale il Comune di Jesi è uscito, mi preme evidenziare come i risultati espressi siano inferiori alle aspettative. Io stesso ho interloquito direttamente con l’assessora al turismo al Comune di Civitanova, che dal 2012 si è fatto promotore del progetto, nonché con Miconi srl referente di “Noi Marche”.  Contestualmente, e al fine di rispettare l’interesse prioritario dell’Amministrazione comunale di promuovere l’integrazione con il territorio della Vallesina sviluppando le sue ricchezze artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche, ho contattato il referente di “Marche Outdoor”, un percorso strutturato e completo della Regione Marche, al fine di garantire al nostro Comune la valorizzazione del cicloturismo».

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