Jesi-Fabriano

Jesi, Centro vaccinale: dopo l’allarme afa adesso gli operatori muoiono di freddo

Gli operatori sanitari a lavoro nei locali della ex II Circoscrizione di via San Francesco lamentano di stare al freddo

L'ex II Circoscrizione di via San Francesco, sede Luaj

JESI – E’ un appello accorato quello che gli operatori sanitari del Centro Vaccinale di Jesi rivolgono all’assessore alla sanità Marialuisa Quaglieri. «Stiamo morendo di freddo, non riusciamo a lavorare così». Dopo l’emergenza malori per via dell’afa che metteva a rischio operatori e utenti del centro quando era attivo alla Palestra Zannoni, adesso è il problema opposto. Adesso che il Centro, dal 21 settembre, è stato trasferito alla sala comunale di viale Verdi-via San Francesco (la sede dell’ex II Circoscrizione) per proseguire la campagna di vaccinazione contro il Covid-19, il problema vero è legato al freddo.

Non bastano stufette elettriche e abbigliamento a strati per consentire di lavorare adeguatamente, specie in queste giornate di freddo pungente. E sebbene il meteo abbia annunciato una tregua per la prossima settimana con temperature più gradevoli, la prospettiva resta comunque preoccupante.

Attualmente al Centro Vaccinale oltre alla prima vaccinazione ci si sta attrezzando per la somministrazione della terza dose, per lo svolgimento della campagna di vaccinazione antinfluenzale e il recupero delle vaccinazioni ordinarie non effettuate in periodo di pandemia. Ma il freddo è un ostacolo. «Non si riesce a lavorare bene con questo freddo – dicono gli operatori sanitari – a volte le porte restano aperte, per il passaggio delle persone e per necessità di aerare i locali, ma il freddo pungente di queste giornate invernali è difficile da gestire. E’ un problema per noi operatori ma anche un disagio per gli utenti, alcuni dei quali anche anziani. Chiediamo all’assessore alla sanità del Comune di Jesi Marialuisa Quaglieri, da sempre attenta alle nostre esigenze, di darci una mano anche in questo caso».

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