Jesi-Fabriano

Jesi, tutti in ansia per il cavalcavia: la chiusura, le bretelle e gli scontri. Come cambia il progetto

Con la ripresa dei lavori, l’intervento passa all’arcata centrale. Nei primi giorni, si torna alle modalità di chiusura totale di viale della Vittoria delle precedenti due occasioni, attendendo le modifiche. Cambia pure il progetto

Jesi, la chiusura di viale della Vittoria all'altezza del cavalcavia (Immagine di repertorio)

JESI – Riprendono da domani, 17 aprile, i lavori di risanamento del cavalcavia, e l’intervento passa all’arcata centrale. Saranno giorni di passione per la viabilità cittadina.

Cavalcavia, la chiusura

Nei primi giorni, si torna alle modalità di chiusura delle precedenti due occasioni: ovvero, per chi viaggia su Viale della Vittoria in direzione Ancona obbligo di svoltare a sinistra su viale Papa Giovanni XXIII all’incrocio immediatamente precedente il cavalcavia (come è invece abitualmente vietato). E per chi viaggia invece in direzione Roma provenendo da Viale del Lavoro e da Via Garibaldi, prima del cavalcavia due possibilità di svolta a destra, su Via Erbarella o su Via San Pietro Martire. Mentre chi scende lungo Viale Papa Giovanni XXIII, giunto al semaforo di Viale della Vittoria – disattivato – dovrà svoltare a destra in direzione Roma.

Cavalcavia, le “bretelle”

L’amministrazione ha però garantito, non da subito ma «entro il Primo Maggio», alcune variazioni per mitigare i disagi. In particolare, una prima bretella, con traffico a scendere in direzione Ancona, passerà sotto l’arcata laterale destra del ponte. Sarà operativa «non appena la ditta che sta effettuando i lavori smonterà l’impalcatura presente. Sarà creata una sorta di gimkana, delimitata da new jersey, con ovviamente un limite di velocità estremamente basso, che permetterà comunque alle autovetture di attraversare l’area del cantiere e continuare con direzione Ancona. I mezzi pesanti, invece, avranno l’obbligo, giunti al semaforo, di voltare a sinistra in Viale Papa Giovanni XXIII». La seconda bretella, a salire, sarà caratterizzata dall’inversione di marcia di via Rinaldi nel tratto tra via San Pietro Martire e via Gramsci, permettendo di superare l’ostacolo del cavalcavia arrivando su viale Papa Giovanni XXIII in prossimità dell’incrocio con Viale della Vittoria. Per chi viaggia in direzione Roma, le possibilità di uscita da viale della Vittoria prima dello sbarramento all’altezza del cavalcavia resteranno via Erbarella prima e, appunto, via San Pietro Martire poi. Dalla quale sarà più agevole il ritorno sul viale stesso. Saranno attivati due passaggi pedonali: sotto il cavalcavia, attraverso il marciapiede posto sotto l’arcata laterale aperta al traffico; sopra la struttura, accanto a una delle due balaustre laterali, tornando a permettere il collegamento che oggi è chiuso.

Cavalcavia, lo scontro

Sulle bretelle si è acceso lo scontro. Dall’opposizione Orizzonte Jesi e Riformisti parlano di «passo indietro che dimostra che la valutazione iniziale era stata avventata e superficiale e che grazie all’opposizione è stata in parte stoppata una scelta incomprensibile. Si può fare di più e meglio, tempistiche e ritardi dei lavori non convincono». In maggioranza, Jesi in Comune afferma: «Erano stati annunciati ulteriori accorgimenti per attenuare il disagio ed eccoli, frutto di studio, confronto e interlocuzione coi tecnici comunali e la ditta. È con la programmazione che si governano le complessità». Il Pd, dalla maggioranza, difende le scelte: «Manteniamo quanto promesso per limitare i disagi, stiamo gestendo situazioni pregresse difficili nel migliore dei modi possibili». Jesiamo dall’opposizione attacca la mancata convocazione delle commissioni consiliari: «Ci è stato risposto che, avendo già la Giunta adottato le misure necessarie, «si ritiene che non vi sia alcuna necessità”. Viva la Democrazia, aggiungiamo noi».

Cavalcavia, il progetto

Il progetto, nel frattempo, una volta iniziati i lavori e verificato lo stato del cavalcavia, lo si è dovuto cambiare. Rilevato il «significativo stato di ammaloramento delle travi del cavalcavia». Spiegano Giunta e uffici comunali che «durante le fasi progettuali non sono stati possibili scassi esplorativi approfonditi a causa delle vibrazioni indotte e al pericolo connesso a eventuali crolli e distacchi dei materiali che potevano interessare il traffico sottostante».

«Fin dalle prime lavorazioni, è risultata l’impossibilità per le arcate laterali di mantenere la tamponatura verticale una volta rimossa la relativa controsoffittatura, operazione prevista in progetto e indispensabile per le ulteriori operazioni di risanamento e consolidamento statico della travi». Si è deciso poi di non procedere più alla ricostruzione del controsoffitto delle tre arcate, dopo aver riscontrato a lavori iniziati le problematiche relative a umidità e possibilità di ispezionare le strutture orizzontali del ponte. Saranno invece lasciate a vista le strutture portanti, «intonacate e tinteggiate secondo colori simili al resto dell’impalcato, in modo da armonizzare l’intervento». Con tale soluzione, argomentano Giunta e uffici, «le strutture portanti resteranno ispezionabili e facilmente manutenibili, scongiurando le problematiche connesse a umidità e marcescenza che hanno in passato compromesso la stabilità del ponte». Il tutto andrà sottoposto alla approvazione della Soprintendenza.

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