Jesi-Fabriano

Jesi, Cascamificio da recuperare: in due per la progettazione. C’è da correre, scadenza 2026

Un sogno da 5 milioni, di cui 3,8 dalle risorse Pnrr del PinQua. Tempi obbligati pretendono che almeno la prima parte, col trasferimento del laboratorio per le scene della Fondazione Pergolesi Spontini, sia completata entro marzo 2026

L'ex Cascamificio di Jesi

JESI – La Sidoti Engineering e il costituendo raggruppamento temporaneo Santarelli: sono i due soggetti in corsa per vedersi assegnata la progettazione definitiva del recupero dell’ex Cascamificio. Un sogno da 5 milioni di euro, di cui 3,8 finanziati dalle risorse Pnrr del PinQua (Programma Nazionale della Qualità dell’abitare del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibile). E tempi e scadenza obbligati del Pnrr pretendono che almeno la prima parte del progetto, con il trasferimento nell’ex complesso industriale del laboratorio che realizza le scene della Fondazione Pergolesi Spontini, sia completata entro marzo del 2026.

La Fondazione Pergolesi Spontini è partner privato del progetto, cui partecipa per i restanti 1,2 milioni di investimento: ha acquistato all’asta il complesso d’archeologia industriale ottocentesco dove venivano lavorati i cascami di seta, gli scarti della lavorazione delle filande.

La Fondazione ricaverà, dal recupero dei circa 18mila metri quadrati, di cui quasi 10mila coperti, spazi per i magazzini di scene e costumi di repertorio e le attività del laboratorio di scenografia e sartoria. Inoltre l’immobile, una volta completamente ristrutturato, potrà diventare luogo multifunzionale fra sale di montaggio, di posa e di prova, spazi performativi e espositivi, sale conferenze. Una parte invece verrà ceduta a fini residenziali al Comune, ricavandone unità abitative – 16 appartamenti in edilizia convenzionata – e anche spazi per servizi di prossimità e attività sociali per l’inclusione e la lotta al disagio giovanile.

Il manufatto al centro del progetto fu edificato nella seconda metà dell’800. Periodo in cui Jesi era un polo tessile di grande importanza in una regione caratterizzata da una tradizione di produzione serica. Il Cascamificio, costruito lungo il canale del Vallato, è stato un importante stabilimento per la cardatura e la filatura dei cascami di seta, ossia gli scarti della lavorazione delle filande. Il secondo per grandezza in Italia. Venne fondato dalla Banca Industriale e Commerciale di Bologna nel 1873 e iniziò l’attività nel 1875. I prodotti finiti venivano esportati soprattutto in India e Europa. La crisi serica degli anni Trenta del secolo scorso ebbe gravi conseguenze per il Cascamificio, poi danneggiato seriamente nel 1944 dall’esercito tedesco in ritirata. Nel 1987 venne rilevato dal Gruppo Botto Giuseppe e Figli. Col passare degli anni andò via via riducendo sempre più personale e produzione, fino alla chiusura definitiva, nel 2002.

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