Jesi-Fabriano

Jesi, casa di riposo: lavori slittati a causa del Covid

Alcuni dei progettisti erano attesi da Brescia in primavera, ma la pandemia ha bloccato tutto. Ora l'iter è ripartito. Ma non mancano le polemiche

La casa di riposo di Jesi

JESI – Bisognerà attendere la fine dell’anno per l’avvio del cantiere alla casa di riposo. Il Covid ha ritardato tutto. A rivelarlo è stato l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Renzi.

«Erano stati affidati gli incarichi per la progettazione dell’intervento, che dovevano essere portati a termine entro maggio 2020 – spiega Renzi -. Questa fase, purtroppo, è ancora in corso perché, con il sopraggiungere delle vicende legate al coronavirus, avevamo una buona parte del gruppo proveniente da Brescia. Ci si è rimessi ora al lavoro in piena attività ed entro settembre verrà consegnato il progetto esecutivo, quindi immediatamente si procederà all’affidamento dei lavori. Contiamo insomma che con la stagione autunnale si possa dare attuazione all’intervento ormai atteso da tempo».

Ultimati lo scorso novembre, invece, i lavori di manutenzione di villa Borgognoni, dove sono stati trasferiti alcuni uffici dell’Azienda Pubblica Servizi alla Persona così da liberare la casa di riposo. «Un intervento per circa un milione di euro – ha specificato il Comune – che si prevede permetta di aumentare l’attuale disponibilità di posti letto passando da 110 a 150, 20 dei quali in regime di Rsa, Residenza sanitaria assistita. L’ampliamento dimezzerà lista d’attesa e tempi». Serviranno tre anni, salvo imprevisti, per completare la nuova residenza protetta per anziani.

Tempistiche che non convincono Jesi in Comune: «Per quanto riguarda i lavori alla casa di riposo, capisco ovviamente che l’emergenza sanitaria abbia ritardato la progettazione, visto che doveva terminare nella primavera del 2020 – le parole della consigliera Agnese Santarelli -. Non condivido, tuttavia, quanto accaduto per villa Borgognoni. Per circa due anni si è sottratto un bene comune alla città, con tutto quello che ha comportato in termini sociali e culturali. Credo che sia il frutto di una precisa scelta politica di questa amministrazione che non abbiamo condiviso, e continuiamo a non condividere».

Nonostante gli impegni, si teme infatti che l’attività di ostello, svolta fino a qualche anno fa a villa Borgognoni, non venga più ripristinata.

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