Jesi-Fabriano

Jesi, la casa famiglia dell’eredità Cesarini trasloca al San Martino. Gli esecutori testamentari: «Noi contrari»

L'intervento di Enrico e Paolo Filonzi: «La presa d'atto della decisione dell'amministrazione comunale non significa condivisione. Si realizzi quanto prima la volontà di Daniela all'ex Giuseppine»

Il complesso San Martino

JESI – Spostamento al San Martino della realizzazione della casa famiglia per persone con disabilità legata alla eredità di Daniela Cesarini, sono gli esecutori testamentari della già assessora ai servizi sociali scomparsa nel 2013 a intervenire.

Scrivono Enrico e Paolo Filonzi: «In riferimento alle recenti notizie di stampa relative alla eredità Cesarini, come esecutori testamentari teniamo a precisare: la presa di atto della decisione dell’Amministrazione Comunale circa lo spostamento della Casa Famiglia per disabili dal Convento Ex Giuseppine al complesso San Martino non significa condivisione, ma solamente riconoscimento del diritto del Comune di Jesi come erede. Fin dal primo incontro con il Vice Sindaco e con l’Assessore ai Lavori Pubblici del 23 novembre scorso avevamo espresso parere nettamente contrario alla soluzione San Martino, perché causa di ulteriori e indefinibili ritardi nella realizzazione della casa».

«Pertanto – concludono gli esecutori testamentari – il nostro auspicio rimane che la volontà di Daniela venga concretizzata quanto prima nei locali in avanzato stato di completamento alle ex Giuseppine».

Per «l’alloggio per persone con lievi disabilità» la nuova amministrazione ha deciso di puntare sul piano terra del complesso San Martino, da recuperare con 3,5 milioni di fondi Pnrr. La quota di locali di proprietà comunale dell’ex convento Giuseppine individuata dalla Giunta precedente, e dove i lavori erano iniziati, sarà pure e comunque destinata a usi e servizi a sostegno della disabilità, sempre con le risorse dell’eredità della Cesarini, che 10 anni fa indicò con tale vincolo il Comune quale suo erede universale. I lavori alle Giuseppine, dove debbono sorgere anche residenze private, scontano ancora un blocco parziale della Soprintendenza, e una vicenda in sospeso presso la giustizia amministrativa, per la parte dell’edificio che è a contatto con la chiesa di San Nicolò (e che non coinvolge la porzione di proprietà del Comune, pure condomino del complesso Giuseppine).

Secondo l’amministrazione: «L’ipotesi progettuale sul San Martino, sviluppata dai tecnici incaricati, ha permesso di valutare tale soluzione migliorativa in relazione a un più adeguato sviluppo spazio-funzionale degli ambienti interni e esterni. Entrambi gli interventi saranno realizzati con le risorse dell’eredità della compianta Daniela Cesarini (con integrazione fondi propri se necessario), con ciò adempiendo appieno alla sua volontà testamentaria». Una soluzione che, specifica Piazza Indipendenza, «ha ottenuto parere favorevole dell’Asp Ambito 9, soggetto che dovrà gestire la struttura per conto del Comune. Favorevoli anche associazione Cesarini Onlus, Associazione nazionale per la promozione e difesa dei diritti civili e sociali delle persone disabili (Aniep) e Associazione locale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (Anffas). L’esecutore testamentario ha definito tale scelta coerente con le volontà espresse da Daniela Cesarini».                                

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