Jesi-Fabriano

Jesi: baby bulli tra rapine, botte e minacce. Il capitano Balsamo: «No allarme ma siamo sempre allerta»

Una riflessione con il comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi, capitano Elpidio Balsamo, sugli ultimi episodi che hanno per protagonisti minorenni

Carabinieri di Jesi e cinofili di Pesaro durante i controlli nei parchi

JESI – Non chiamiamole baby gang, sarebbe una connotazione criminale troppo elevata per definire i gruppetti di bulli che ultimamente stanno combinando guai a Jesi e in Vallesina. Ragazzi, per lo più minorenni e stranieri, che si divertono ad andare in giro a fare a botte, a minacciare altri coetanei con dei coltellini per guadagnarsi soldi e pure capi griffati. Rapine, eppure, in piena regola. Che fanno tremare le vittime e i loro genitori che si sono rivolti ai Carabinieri. Ne abbiamo parlato con il comandante della Compagnia di Jesi capitano Elpidio Balsamo.

Comandante, è un fenomeno che preoccupa quello delle baby gang in città?

«Non parlerei di baby gang. Non sono gruppi organizzati ma ragazzini che si muovono in branco perché da soli non combinerebbero nulla. In gruppo è più facile fare confusione e atteggiarsi… ma sebbene stiamo monitorando alcune situazioni e abbiamo registrato degli episodi, non c’è un allarme diffuso».

Quali sono le modalità con cui questi bulli si impongono sui coetanei?

«A volte usano i social per decidere dove incontrarsi, poi si presentano in gruppo. Giorni fa nel parcheggio del McDonald’s erano una ventina, pronti a menar le mani, ma al nostro arrivo con più pattuglie si sono immediatamente calmati. Nessuno è rimasto ferito, nessuno ha voluto sporgere denuncia. C’erano molti minorenni ma anche dei maggiorenni che abbiamo identificato. In un altro caso abbiamo sorpreso due minorenni che stavano animatamente litigando e attorno a loro tanti coetanei che li incitavano, anche in questo caso il nostro intervento tempestivo ha stemperato gli animi».

Si tratta sempre di minorenni?

«Non sempre. Siamo intervenuti anche ai giardini pubblici per una segnalazione di un cittadino che parlava di un branco di ragazzi (dai 14 ai 18 anni) che molestavano gli avventori con insulti, sputi e bestemmie».

I genitori vi hanno chiesto aiuto?

«Abbiamo ricevuto una segnalazione per un ragazzino che era stato avvicinato da un coetaneo armato di coltello che lungo corso Matteotti, in pieno giorno, lo aveva minacciato per farsi consegnare dei soldi».


Dunque avete una mappatura dei luoghi dove più frequentemente questi bulli si ritrovano?

«Prevalentemente nei giardini di viale Cavallotti, dalla parte della pineta. Ma stiamo monitorando anche i giardini Orti Pace, la zona di Porta Valle, il parco del Vallato e il centro. Grande attenzione da parte nostra anche alle scuole. Grazie alla collaborazione dei dirigenti scolastici abbiamo incontrato molte classi durante l’anno scolastico per parlare di bullismo, pericoli del web, uso di stupefacenti e di legalità in generale. Ma non ci sono stati segnalati episodi particolari né dai ragazzi, né dagli stessi dirigenti. Tuttavia, con la chiusura delle scuole intensificheremo i controlli programmandoli in modo sistematico non solo sul fronte di questi fenomeni ma anche per il contrasto allo spaccio di stupefacenti».

La vostra presenza, specie in alcuni parchi cittadini, in passato ha permesso di ripulire veramente zone divenute degradate e di restituirle alla collettività, basti pensare al Parco del Vallato.

«L’attenzione dell’Arma dei Carabinieri, in sinergia con le altre forze di polizia, è altissima. Monitoriamo i parchi come luoghi di aggregazione giovanile dove più facilmente possono verificarsi episodi di spaccio. Nei giorni scorsi (il 19 maggio) a Porta Valle durante un servizio di controllo i militari hanno arrestato un 37enne straniero che nascondeva 12 grammi di hashish dentro al cestino dei rifiuti per poi cederlo ai suoi clienti».

Rapine: ce n’è stata una con vittima un minore nei pressi di una discoteca a Monsano?

«Si, esatto. La notte del 6 maggio scorso lungo via Liguria. Ma era in strada, non nel parcheggio della discoteca. Un giovanissimo rapinatore ha minacciato con un coltello un ragazzo per farsi consegnare i suoi jeans griffati (valore un centinaio di euro, ndr.) ma la cosa bizzarra è stata che quando la vittima si è tolta i jeans per darli al rapinatore, l’altro ha fatto lo stesso dandogli in cambio i suoi. Si tratta comunque di una rapina, essendoci la minaccia del coltello, anche in questo caso i protagonisti sono due minorenni. Stiamo lavorando con l’acquisizione delle telecamere poste nella zona per identificare il responsabile».



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