Jesi-Fabriano

Jesi: Antonio Mastrovincenzo commemora i Martiri del XX Giugno (LE FOTO)

Il presidente dell'assemblea legislativa delle Marche ha tenuto il discorso ufficiale, oggi 20 giugno, a ricordo dell'eccidio nazifascita del 1944 avvenuto a Montecappone. Sette giovani vite spezzate dalla disumanità dell'uomo

Commemorazione a Montecappone
La commemorazione al cippo di Montecappone

JESI – Si espande nell’aria “Bella Ciao“, cantata da tutti i presenti al termine della commemorazione al cippo dei Martiri del XX Giugno di Montecappone.

Un brivido che percorre quel luogo testimone, dal 1944, dell’insensatezza dell’uomo, del suo essere, spesso, così disumano.

Agli eroici martiri di via Roma, precursori della nuova Italia repubblicana, democratica, progressiva, massacrati dai nazifascisti, è dedicato questo cippo ad eternare la loro memoria“.

Questo messaggio ci lascia la lapide dei sofferenti, di chi lasciò lì, colpo dopo colpo, la propria esistenza morendo, dopo sevizie inaudite, per un ideale alto.

E loro, i martiri, Armando e Luigi Angeloni, Francesco Cecchi, Alfredo Santinelli, Mario Saveri, Vincenzo Carbone, Calogero Grasceffo, ci dicono ancora, a distanza di anni, che fare memoria significa dispiegare il nostro impegno per un mondo che sappia convivere senza violenze. Difficile, ma bisogna provarci sempre.

Il presidente dell’assemblea legislativa delle Marche, Antonio Mastrovincenzo ha tenuto l’orazione ufficiale dopo la deposizione della corona al cippo, sottolineando come «la nostra regione conta 30 località dove si sono perpetrate stragi di questo tipo con 500 vittime civili. Questa è una storia che ci racconta come l’umanità abbia smarrito il suo volto: dov’era l’uomo in quei momenti – qualcuno si è chiesto persino dove fosse Dio – dov’era l’uomo quando la crudeltà aveva il sopravvento sui deboli e i giusti. Rimaniamo esterrefatti da tanta disumanità che anche nei nostri giorni continua nelle zone di guerra».

Quando l’altro diventa un problema da risolvere, diventa un nemico, un diverso «quando ci sono categorie umane considerate inferiori come i rom, l’immigrato, lo straniero, ci vuole poco a perdere l’umanità», l’aggancio del presidente all’attualità dei nostri giorni.

Il corteo si era formato al bivio Bellavista con, tra gli altri, la presenza del vice sindaco, Luca Butini, degli assessori Paola Lenti e Marialuisa Quaglieri, il presidente del Consiglio comunale, Daniele Massaccesi, consiglieri comunali, il vice comandante della Polizia Locale, Filippo Peroni, il vice questore aggiunto Mario Sica, il luogotente Fiorello Rossi, comandante della Stazione dei Carabinieri, il comandante della Guardia di Finanza, capitano Daniele Carrozzo, Vigili del Fuoco, cittadini, il presidente dell’Anpi provinciale, Daniele Fancello, rappresentanti delle associazioni degli alpini, marinai d’Italia, artiglieri, bersaglieri.

«Facciamo memoria – ha detto Luca Butini aprendo la commemorazione – memoria che va nutrita senza retorica di appartenenza. Grazie alla collaborazione con l’Anpi è nostro dovere essere da stimolo per far comprendere ai nostri giovani quello che è avvenuto. Per capire il presente e costruire un domani migliore per tutti».

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