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Jesi, progetto Amazon al capolinea? Cesetti (Pd): « Fallimento imperdonabile della giunta Acquaroli»

L’idea di un maxi hub logistico del colosso dell’e-commerce nei terreni adiacenti l’Interporto, e in parte di proprietà dell’Interporto stesso, si sarebbe scontrata con le lungaggini burocratiche dell’iter. L'affondo dell'ex assessore regionale

I saggi alla Coppetella in vista dello sbarco, che pare allontanarsi, di Amazon

JESI – Sarebbe al capolinea il progetto Amazon alla Coppetella a Jesi. L’idea di un maxi hub logistico del colosso dell’e-commerce nei terreni adiacenti l’Interporto, e in parte di proprietà dell’Interporto stesso, si sarebbe scontrata con le lungaggini burocratiche dell’iter e col mancato accordo proprio con la società – pubblica e al 95% di proprietà della Regione Marche – che gestisce la struttura intermodale. E ora ci si chiede se l’affare – dal potenziale migliaio di posti di lavoro diretti per il più grande polo Amazon del sud Europa – è definitivamente saltato o se il filo del discorso può essere ripreso, in extremis, in mano. E scatta la caccia alle eventuali responsabilità del flop.

Fabrizio Cesetti

«Vedevamo che qualcosa non andava e avevamo offerto ad Acquaroli la nostra disponibilità a collaborare per salvare il progetto. Non ci hanno neanche risposto» è l’affondo dell’attuale consigliere regionale Pd, e già assessore al Bilancio della giunta Ceriscioli, Fabrizio Cesetti.

«Da tempo – afferma Cesetti – c’erano le avvisaglie che l’indifferenza della giunta Acquaroli potesse rappresentare un grave ostacolo alla realizzazione del Progetto Logistico di Amazon a Jesi. Tanto che, come gruppo assembleare, lo scorso 14 dicembre avevamo presentato al presidente un’apposita interrogazione a risposta scritta per manifestare la nostra preoccupazione e chiedere l’avvio di iniziative concrete volte a evitare che i dilatati tempi della negoziazione potessero determinare un passo indietro di Amazon. In questi tre mesi non abbiamo ricevuto alcuna risposta né da parte del presidente né da parte degli assessori competenti. Ma di sicuro la giunta regionale non può dire che nessuno l’aveva messa in guardia dai rischi che si stavano delineando già dallo scorso autunno. Tra l’altro, consapevoli della delicatezza della questione e dell’importanza epocale del progetto per l’economia del territorio, avevamo scelto di non creare un caso mediatico ma di adottare un approccio collaborativo per trovare insieme le soluzioni più opportune. Purtroppo inutilmente».

Attacca il consigliere dem: «Ecco perché il fallimento che appare oggi delinearsi con il passo indietro di Amazon, tanto clamoroso quanto imperdonabile, ha responsabilità politiche precise che ricadono interamente sulla giunta Acquaroli. Non si tratta solo di incompetenza, conclamata dai fatti, ma anche di ignavia, tipica di chi, per arroganza e ideologismo, rifiuta il confronto sereno e proficuo con l’opposizione finalizzato a fare il bene comune dei nostri territori. Quell’arroganza però, ora, rischia di essere pagata pesantemente da cittadini e imprese con lo sfumare di un’opportunità storica e senza precedenti, che avrebbe portato alla creazione di migliaia di posti di lavoro, rilanciando la piattaforma logistica incardinata intorno al porto, l’aeroporto, l’Interporto e la grande viabilità. Riteniamo tuttavia che esistano ancora margini per recuperare la situazione. Da parte nostra, rinnoviamo ancora una volta la disponibilità a ogni collaborazione, affinché le Marche non perdano questa storica opportunità».

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