Jesi-Fabriano

Jesi: Alessandro Biagioni è l’archeologo nominato per i sondaggi di scavo

Ha già seguito quelli in Piazza Colocci e guidato le visite, alle stutture medievali venute alla luce, che riscossero, l'estate scorsa, un enorme successo. «Soddisfatto di questo incarico», dice. A breve riprendono i lavori

Alessandro Biagioni e Matteo Tadolti
Alessandro Biagioni (a sinistra) e Matteo Tadolti i due archeologi impegnati la scorsa estate negli scavi di Piazza Colocci

JESI – Alessandro Biagioni è l’archeologo che seguirà i sondaggi di scavo in Piazza Pergolesi. Da 15 anni, ne ha 39, esercita la professione. Prima come libero professionista adesso con altri tre soci nello studio Archeo in Progress di Jesi.

«Soddisfato – dice – per questo incarico che mi viene affidato». 

E sarà lui, praticamente, il “trait d’union”, l’anello di congiunzione, con la Soprintendenza archeologica, dopo che dagli scavi preventivi delle scorse settimane erano emersi frammenti di ossa umane conservate, ora, nel magazzino del Museo Archeologico di Palazzo Pianetti.

Piazza Pergolesi
Piazza Pergolesi come è attualmente

Biagioni, selezionato dal Comune, è una recente conoscenza in quanto già impegnato la scorsa estate negli scavi di Piazza Colocci che portarono alla luce – e sono ancora visibili – strutture della Jesi medievale (secoli XII e XIII) come la strada, le botteghe, il vecchio palazzo comunale, reperti ceramici e in ferro.

Alessandro Biagioni
Alessandro Biagioni fu il cicerone delle visite guidate a Piazza Colocci che riscossero grande partecipazione

Per tutta la bella stagione oltre che seguire i lavori di propria pertinenza, era stato anche la guida per le visite alle vestigia strutturali del cantiere archeologico, ne aveva spiegato dettagli e storia in diversi appuntamenti che videro la partecipazione, nei vari turni del mercoledì e venerdì, di circa un migliaio di persone, alla fine. Un successo da “sold out” ogni volta.

Adesso ritorna in un’altra piazza jesina interessata anch’essa da una riqualificazione «e a breve riprenderemo il lavoro che sarà scandito di volta in volta in base a quello che verrà fuori».

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