Jesi-Fabriano

Jesi, un albero dedicato a Carlo Urbani nel Giardino dei Giusti alla Scuola Leopardi

La secondaria di primo grado ha ospitato la signora Giuliana Chiorrini, moglie del medico di Castelplanio, che ha dedicato un bel pensiero agli studenti ringraziandoli dell'impegno

JESI – La scuola secondaria di primo grado “Giacomo Leopardi” di Jesi, facente parte del Comprensivo “Carlo Urbani” di Jesi, inaugura il suo Giardino dei giusti, un luogo di dialogo e di riflessione dedicato ai giusti di tutto il mondo. Non eroi ma semplici uomini che con le loro azioni hanno salvato migliaia di vite. Sulla scia del Giardino dei Giusti di Gerusalemme, dedicato a coloro che durante l’Olocausto prestarono aiuto e soccorso agli ebrei perseguitati dai nazisti pur rischiando la propria vita, oggi alla scuola di via Gola della Rossa si è inaugurato un percorso che porterà a valorizzare grandi uomini della nostra storia e in loro nome, a piantare un albero nel giardino della scuola.

Un progetto che, con l’istituzione della Giornata europea dei Giusti, il 6 marzo, ha visto in tutta Italia proliferare giardini e alberi dedicati ai grandi della storia. Il primo albero che i ragazzini della Leopardi hanno voluto piantare nel loro spazio, non poteva che essere dedicato alla memoria del dottor Carlo Urbani di cui nei giorni scorsi si è celebrato il ventennale dalla scomparsa a causa del virus Sars che per primo isolò, salvando milioni di vite umane a prezzo della sua. Uomo, medico ed eroe celebrato nella sua Castelplanio con un museo, oggi è stato ricordato attraverso dei lavori corali svolti dagli alunni delle classi che, in un progetto multidisciplinare tra le varie materie, hanno raccontato la vita del medico, la missione nei sud del mondo, ma anche i sogni di Carlo bambino, le ambizioni e il legame fortissimo con la famiglia e la terra d’origine. Hanno analizzato scientificamente il virus Sars-Cov realizzando un plastico in 3D, hanno realizzato dei loghi – uno per il Giardino dei Giusti e uno per l’albero dedicato a Carlo Urbani – unendo competenze di grafica ad analisi cromatiche. Ed hanno immaginato come dovrebbe diventare il loro Giardino dei Giusti, a disposizione di tutta la città, con progetti e concorsi di idee.

Hanno fatto davvero tanto questi ragazzi, coordinati dalle insegnanti e dal dirigente scolastico prof Gilberto Rossi, emozionatissimo. E soprattutto lo hanno fatto col cuore, circostanza che ha ben notato ed evidenziato la signora Giuliana Chiorrini, moglie di Carlo Urbani, che ha partecipato alla giornata insieme al consigliere Aicu (Associazione Italiana Carlo Urbani) Roberto Gigli che è anche curatore del Museo. «Sono stata in diverse città italiane per le celebrazioni della Giornata dei giusti – ha detto – ma in nessun luogo come qui a Jesi ho respirato partecipazione emotiva ed attenzione. Siete stati bravissimi. E mi auguro che crescendo possiate realizzare i vostri sogni. Carlo da piccolo giocava al dottore con un bambolotto, tra tanti sacrifici è riuscito a realizzare quel sogno nella sua vita. Spero che anche voi possiate sognare qualcosa di bello e realizzarlo, tenendo sempre presente la disponibilità verso i più deboli: la prima cosa è donarsi agli altri, spero che lo facciate anche nel vostro percorso scolastico magari di fronte a qualche compagno in difficoltà».

Il plauso per l’iniziativa anche da parte degli assessori Emanuela Marguccio (politiche per l’istruzione) e Alessandro Tesei (ambiente) che hanno sostenuto il progetto. Non sono voluti mancare anche i Carabinieri Forestali di Jesi-San Marcello che hanno condiviso con i ragazzi i compiti istituzionali del Nucleo di Carabinieri Forestali e accompagnato il momento clou della piantumazione di un frassino meridionale. La cerimonia è stata sottolineata da due momenti musicali a cura degli studenti dell’Orchestra del corso indirizzo musicale che hanno eseguito il brano preferito di Carlo Urbani, “My Way”. Le celebrazioni dedicate al ventennale della morte di Carlo Urbani si concluderanno il 20 aprile con l’evento “Anche noi abbiamo conosciuto Carlo Urbani”.  

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