Jesi-Fabriano

Jesi, storia d’un accertamento Imu: «Quattro cent da pagare al Comune, che me ne abbuona 9»

«Tre giorni di ritardo del versamento 2015: con sanzione e spese di notifica, il costo di pizza e birra, arrotondato per fare cifra tonda. Auguro un 2021 con meno regole e più buon senso»

Maurizio De Magistris

JESI – «Leggo sulla stampa, che l’ufficio tributi del Comune di Jesi ha intrapreso una giusta, e quanto mai opportuna, lotta all’evasione svolgendo ben 2.000 accertamenti e relativi invii di avvisi. Accertamenti che hanno fatto emergere oltre 1,5 milioni di evasioni, e quindi di nuovi crediti che la nostra amministrazione dovrà, speriamo, incassare. Essendo io uno dei colpevoli non posso che confermare il lavoro certosino svolto dagli uffici competenti». È Maurizio De Magistris, imprenditore e ex direttore dell’Asl di zona fra anni ’90 e 2000, a raccontare la sua curiosa vicenda.

«In particolare – spiega De Magistris – mi hanno trovato debitore verso la collettività, per un ritardo nel versamento dell’IMU del 2015 di tre giorni, ritardo che è costato per interessi negativi al Comune di Jesi 0,04 euro. Per chi avesse dubbi su quanto sta leggendo, si tratta di quattro centesimi di euro che, giustamente, dovevo alla Pubblica Amministrazione della nostra collettività. I 4 centesimi sono un po’ cresciuti per la parte sanzionatoria, una pizza e birra, ma comunque parliamo di poca cosa e voglio tranquillizzare i miei concittadini ho provveduto al versamento del dovuto e quindi il futuro economico e finanziario della nostra città è salvo. La cosa che mi ha meravigliato, e forse meraviglierà anche chi legge è che mi hanno fatto pagare 9 centesimi in meno per fare cifra tonda specificando: “arrotondamento euro meno 0,09”».

Prosegue De Magistris: «Ho dovuto leggere più volte per capire. Il nostro Comune per recuperare un credito di 4 centesimi ne abbuona allo stesso “colpevole” ben 9 di centesimi? Ebbene sì! Ma voi direte: hanno incassato anche la sanzione e le spese di notifica, insomma “pizza e birra”. Certo se uno fa due conti: l’ammortamento o il nolo del software e il contratto di manutenzione, il personale – onestissimo per carità ma percepirà pure uno stipendio, credo che i 4 centesimi non coprano il costo del tempo di chi ha firmato l’avviso- e poi carta, inchiostro, la spedizione, i miei controlli e quelli di chi mi aiuta ad avere a che fare con le varie articolazioni della Pubblica Amministrazione, e l’ordine di bonifico. Insomma qui non abbiamo preso neanche quello che ai miei tempi rubava una mela dalla bancarella del mercato – e lì c’era il dolo che nel mio caso sarebbe da dimostrare- e veniva portato a processo e magari condannato per dare l’esempio al popolo».

«Ho due auguri da fare a tutti noi per il 2021- conclude l’imprenditore- il primo, probabile, che si riesca a sconfiggere quest’accidenti di virus; il secondo, molto meno probabile,  è che l’amministrazione della cosa pubblica in Italia, e quindi  anche a Jesi, diventi efficace ed efficiente magari applicando meno regole ma più buon senso».

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