Jesi-Fabriano

A Pasqua scatta la tassa di soggiorno. Riccardi (Cna): «Esentate gli under 25»

Il coordinatore locale dell'associazione di categoria chiede al comune di Jesi di innalzare l'età di esenzione dell'imposta al fine di agevolare il turismo giovanile e sportivo

Jesi panoramica
Jesi panoramica

JESI –Entra in vigore la tassa di soggiorno. Da domenica 1 aprile, chi soggiornerà in città dovrà versare l’imposta alle strutture ricettive del territorio (leggi le tariffe). Un provvedimento aspramente contestato da alcuni imprenditori, Gabriele Pieralisi (Hotel Federico II) su tutti, che ha evidenziato di non essere stato contattato dall’amministrazione (leggi l’articolo). Non usa gli stessi toni Andrea Riccardi della Cna, pur segnalando alcuni accorgimenti da apportare, se possibile, per non penalizzare il turismo giovanile e sportivo.

Gli introiti, ha avuto modo di spiegare il sindaco Massimo Bacci, serviranno per potenziare le politiche turistiche cittadine (leggi l’articolo). Si pagheranno 2 euro al giorno a persona nelle strutture ricettive alberghiere a 4 stelle e di categoria superiore (A Jesi c’è solo l’hotel Federico II con queste caratteristiche), 1,50 euro al giorno nelle strutture ricettive alberghiere a 3, 2 o 1 stella, e 1 euro al giorno nelle altre tipologie di strutture ricettive.

Esentati dal pagamento i minori di 16 anni, coloro che assistono degenti ricoverati presso strutture sanitarie, per un massimo di un accompagnatore per paziente, i volontari appartenenti ad organismi riconosciuti che prestano servizio in occasione di calamità, i soggetti che alloggiano in strutture ricettive a seguito di provvedimenti adottati da autorità pubbliche, per fronteggiare situazioni di carattere sociale nonché di emergenza conseguenti ad eventi calamitosi o di natura straordinaria o per finalità di soccorso umanitario, gli studenti non residenti che frequentano istituti superiori o universitari situati nel territorio comunale.

A suggerire alcune modifiche è Andrea Riccardi della Cna: «Credo che si debba investire in un turismo anche giovane e l’imposta di soggiorno per chi ha meno di 25 anni non aiuta, anche perché Jesi non è una città marittima, quindi è ulteriormente difficile attirare i ragazzi – osserva il coordinatore locale dell’associazione di categoria -. Di sicuro credo che gli introiti debbano essere investiti in maniera strutturale per favorire l’accoglienza turistica e tra le richieste che ho avanzato vi sono quelle di un sito internet con percorsi condivisi con altri Comuni e informazioni in lingua (oltre che nel sito: cartelli e pannelli), usando anche la lingua dei segni per abbattere le barriere comunicative».

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