Jesi-Fabriano

Istituto Storia Movimento Liberazione Marche, Jesi sollecita la Regione a preservarlo

Maggioranza e opposizione chiedono di non disperdere il patrimonio di conoscenze e memoria custodito dall'istituzione culturale, i cui fondi annuali non risultano nel bilancio previsionale elaborato dalla giunta Acquaroli

Festa della Liberazione

JESI – L‘Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione delle Marche compatta maggioranza e opposizione. La giunta Acquaroli non ha inserito il contributo annuale di 70 mila euro, nel bilancio di previsione 2021-23, in favore dell’istituzione culturale, che sia maggioranza e opposizione chiedono di salvaguardare.

I primi a muoversi sono stati i consiglieri di maggioranza Tommaso Cioncolini e Daniele Massaccesi (presidente del consiglio comunale di Jesi), che hanno presentato una mozione, da discutere e votare il prossimo 4 febbraio in aula consiliare, per invitare l’amministrazione comunale di Jesi «ad intervenire presso il presidente della Regione Marche e presso la Giunta Regionale per ricordare – al di là di una possibile copertura incompleta del finanziamento o eventuali errori di gestione, comunque da riscontrare – l’importanza dell’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, certamente da preservare, per ciò che attiene alla promozione delle attività culturali, alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico e archivistico regionale e per quanto riguarda lo sviluppo della ricerca scientifica e la formazione, affinché la salvaguardia e la tutela della storia possano essere sempre patrimonio di tutte e tutti».

Battaglia condivisa anche da Andrea Binci del Pd, che intende impegnare – sempre attraverso una mozione – l’esecutivo guidato da Massimo Bacci a «comunicare per iscritto al Presidente della Regione Marche, ai membri della giunta regionale, al presidente dell’Assemblea regionale ed a tutti i consiglieri della Regione Marche, la contrarietà del Comune di Jesi rispetto alla scelta effettuata, oltre alla richiesta di ripristinare i fondi tagliati, trasmettendo l’atto ai diretti interessati».

Probabilmente, le due istanze verranno accorpate per poter esprimere un unico voto.

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