Jesi-Fabriano

Disastro di Ischia, «l’isola è parte del mio cuore, ho timore di come la ritroverò». Elisa Di Francisca segue da lontano il dramma

Elisa Di Francisca, ambasciatrice di Ischia nel Mondo, vive con apprensione i tragici fatti di queste ore nella sua isola

ROMA – E’ stato un risveglio diverso dagli altri quello della campionessa olimpica jesina Elisa Di Francisca. Nella sua casa, a Roma, è stata raggiunta dalla terribile notizia del disastro di Ischia, l’isola cui è particolarmente legata e dove il marito, Ivan Villa, ha una casa. La dimora dove la famiglia Di Francisca-Villa trascorre le estati. E lei, la campionessa che dal 2021 è ambasciatrice di Ischia nel mondo grazie alla civica benemerenza che le ha conferito il sindaco Vincenzo Ferrandino, oggi sente la devastazione dell’isola come un colpo al cuore.

«Non solo abbiamo una casa lì, ma siamo molto legati all’isola, è nel nostro cuore poiché vi trascorriamo le estati, abbiamo molti amici – racconta la campionessa – sentire di devastazione, di morti e dispersi mi fa male al cuore. Siamo reduci dall’alluvione di Senigallia e dal terremoto che hanno provocato disastri e morti nelle Marche. Il problema climatico c’è, non possiamo fare finta di nulla di fronte a tutto questo. Bisogna dunque arrivare preparati, non possiamo farci cogliere di sorpresa e piangere i morti. E’ assurdo. Bisogna cercare di intervenire e prevenire eventuali problemi…».

Elisa è preoccupata anche per gli amici che ogni estate incontra laggiù, nella perla verde che ora è devastata dal fango, dalla disperazione delle persone evacuate e disperse, dai lutti, dagli edifici crollati. «Mi metterò in contatto con i nostri amici ischitani per portare vicinanza e capire com’è la situazione anche se da quanto apprendo dai tg sembra terribile – continua – Ischia è un paradiso, ho timore di come la ritroverò la prossima volta che andrò. Credo che a livello comunale bisogna agire, non è possibile che per la negligenza di alcuni le famiglie debbano piangere i propri cari vittime del maltempo. E’ ora di assumersi le responsabilità e di cambiare le cose».

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