Jesi-Fabriano

Intesa Sanpaolo-Ubi, Fabi: «Soddisfatti dall’accordo di cessione delle filiali a Bper»

Massima tutela per lavoratrici e lavoratori, nelle Marche coinvolte 117 strutture: 75 filiali e 42 punti operativi per circa 900 lavoratori

Sindacati dei bancari e gruppi Intesa Sanpaolo e Bper hanno firmato nella notte l’accordo relativo alla cessione delle 624 filiali di Ubi (di cui è proprietaria Intesa Sp) a Bper, e che nelle Marche interesserà 117 strutture: 75 filiali e 42 punti operativi per circa 900 lavoratori. Un accordo sul quale stanno giungendo in queste ore l’apprezzamento delle organizzazioni sindacali, in primis la Fabi.

«I lavoratori di Ubi e IntesaSanpaolo ceduti entrano in Bper dalla porta principale, con il pieno rispetto della loro storia e della loro professionalità, che sarà determinante per la riuscita del progetto industriale – ha fatto sapere uno Mattia Pari, segretario nazionale Fabi per la Bper -. Questo è un accordo inclusivo che fornisce risposte concrete a tutti: ai lavoratori che entreranno in Bper, ai colleghi che saranno coinvolti nel processo di integrazione informatica che si svilupperà nei prossimi mesi e anche ai più giovani con assunzioni a tempo indeterminato».

L’accordo prevede la massima tutela per le 5.107 lavoratrici e lavoratori coinvolti nel trasferimento del ramo d’azienda, stabilito con gli impegni Antitrust nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio di Intesa su Ubi. Il passaggio degli sportelli e del relativo personale a Bper (la maggior parte di Ubi, il resto proveniente da Intesa) si concretizzerà nei primi mesi del 2021. Nel dettaglio, l’accordo riguarda le cessioni di due distinti rami d’azienda: 587 sportelli e 4.727 lavoratori della rete Ubi, 37 filiali e 295 addetti di Intesa Sanpaolo, 85 dipendenti di Ubis.

L’accordo sottoscritto garantisce il rapporto di una assunzione ogni due uscite, sempre su base volontaria, anche per il personale “ceduto” in Bper, in linea con quanto definito dalle organizzazioni sindacali e Intesa nell’Opas su Ubi. Quanto alle tutele, le lavoratrici e i lavoratori che passano a Bper mantengono il proprio “status quo”, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista normativo: l’armonizzazione, nel gruppo Bper – che terrà conto anche degli accordi sulle politiche commerciali siglati in Bper, Intesa, e Ubi – si concluderà entro il 31 dicembre 2021 e fino a quella data restano in vigore pattuizioni e contratti integrativi di provenienza.

«Siamo soddisfatti dell’accordo dal quale prendono il via due grandi nuovi Gruppi bancari, è un ottimo strumento per tutelare i lavoratori nelle parti economiche e normative acquisite nel tempo. Tutti i 5.107 lavoratori potranno affrontare questo momento cruciale ed impegnativo della loro vita lavorativa con maggior serenità. Il difficile momento che stiamo attraversando amplifica le difficoltà, ma i lavoratori devono sapere, questo accordo lo dimostra, che la Fabi è qui pronta ad ascoltarli, a vigilare e approntare gli strumenti che possono ridare fiducia e serenità per quanto ci compete e oltre. Altre tutele arriveranno dagli accordi di armonizzazione che il sindacato gestirà entro la fine del 2021. È stato inoltre confermato il rapporto di 2 uscite in esodo o pensione con 1 nuova assunzione nei territori interessati dalle uscite» ha commenta il segretario nazionale Fabi per il Gruppo Intesa, Giuseppe Milazzo.

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