Jesi-Fabriano

Interporto Marche, al via il risanamento. Aspettando Amazon

Comune di Jesi e Regione e hanno fatto il punto sul rilancio dell’infrastruttura intermodale della Coppetella. Si è parlato anche del porto di Ancona

Interporto Marche
La palazzina dell'interporto delle Marche a Jesi che sorge alla Coppetella

JESI – Interporto Marche, il piano di risanamento è stato perfezionato. Si prova a ripartire. Con la vendita del terminal intermodale e l’aumento di capitale sottoscritto da Regione (che ora detiene il 95% delle quote), Provincia di Ancona, comuni di Jesi e di Morro D’Alba e cooperativa Tadamon, si apre una fase nuova. O almeno, considerate le innumerevoli vicissitudini del passato, si tenta.

«Speriamo sia la volta buona – l’auspicio del presidente di Interporto Marche, Marco Carpinelli -. Ci sono le condizioni per poter far svolgere alla società il ruolo che le è naturale, il coordinamento dell’intermodalità». Da mesi, ormai, si parla di un interesse di Amazon per una porzione dell’area della Coppetella, ma il colosso dell’e-commerce non è mai venuto allo scoperto, lasciando che siano gli intermediari specializzati a trattare. Un accordo delicato e complesso, confermato anche dal fatto che oggi, 1 luglio, in conferenza stampa congiunta Comune-Interporto-Regione, nessuno abbia menzionato la multinazionale. Si parla infatti di un hub logistico da un migliaio di posti di lavoro, che cambierebbe radicalmente il volto della Vallesina e della Regione.

La conferenza stampa in regione. Da sinistra, il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, il presidente regionale Francesco Acquaroli, il presidente di Interporto Marche, Marco Carpinelli

«Per il nostro territorio è una svolta fondamentale, un’infrastruttura per troppi anni praticamente ferma, che può diventare strategica per lo sviluppo di Jesi e delle Marche – afferma il sindaco Massimo Bacci -. La logistica, in questo momento storico, è fondamentale. Abbiamo una fortuna incredibile di poter contare su porto e aeroporto nelle immediate vicinanze. Serve una sinergia vera e concreta fra queste infrastrutture. La struttura intermodale jesina potrà fungere da volano economico. Ci sono i presupposti, a mio parere, per avere un grande ritorno. Noi faremo tutto ciò che serve per sviluppare l’Interporto, affinché possa essere parte attiva all’interno della piattaforma logistica delle Marche (porto-aeroporto-interporto), assolutamente da potenziare e consolidare. C’è stata la volontà politica di risolvere le problematiche, ringrazio pertanto la Regione e i tecnici».

«Rischiavamo di vanificare tutti gli investimenti effettuati negli anni, circa 120 milioni di euro. L’Interporto poteva diventare un’incompiuta – le parole del presidente della Regione, Francesco Acquaroli -. Ora, questa infrastruttura, può diventare finalmente fruibile e restituire tanto in termini economici alle Marche. Imprescindibile una sinergia più stretta con porto e aeroporto, un maggiore dialogo all’interno della piattaforma logistica. Vi sono le potenzialità per creare un polo internazionale. A titolo di esempio, nel 2019 l’interporto ha scambiato merci con il porto di La Spezia dell’ammontare di mille tonnellate. Zero con il porto di Ancona. Numeri che non meritano nemmeno un commento. Abbiamo l’opportunità di sviluppare la logistica della nostra regione, faremo di tutto per non farcela sfuggire».

Impossibile non affrontare l’argomento porto di Ancona, la cui presidenza è ancora al palo. Nelle ultime ore è emersa l’ipotesi Mario Baldassarri, ex viceministro, per la guida dell’Autorità Portuale di Sistema. «Innanzitutto, è importante che il governo faccia presto per sbloccare questa situazione fortemente penalizzante – riferisce Acquaroli -. Relativamente a Baldassarri, che dire? È una personalità di assoluto livello, credo che la sua disponibilità possa accontentare tutti coloro che hanno a cuore l’interesse dell’infrastruttura e la competitività della nostra regione. Il suo valore è riconosciuto da tutti, è una garanzia. Lo dice il suo curriculum. Lo dice la sua esperienza».

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