Jesi-Fabriano

Integrazione migranti, l’esempio di Castelplanio

Operativo l'accordo tra Comune, associazione "Incontri per la democrazia" e Anolf onlus, per attività di volontariato indirizzate alla pubblica utilità

CASTELPLANIO – La promozione di percorsi di accoglienza e integrazione sociale dei migranti-richiedenti asilo ospitati nell’abitazione di via Gioco del Formaggio è divenuta realtà.

E comporta l’avvio di attività di volontariato sottese alla pubblica utilità a favore della comunità locale ospitante.

La casa di via Gioco del Formaggio che accoglie i richiedenti asilo

L’accordo già operativo da un mese – della durata di un anno e per il quale l’ente comunale si fa carico della copertura assicurativa, stimata in 10 euro pro capite – è stato siglato, infatti, tra il Comune, l’associazione “Incontri per la democrazia“, che gestisce la struttura di accoglienza, e l’associazione di volontariato Anolf onlus di Ancona.

In sostanza, senza nessun obbligo ma liberamente, volontariamente, gratuitamente i migranti disponibili a svolgere attività di volontariato aderiscono alla Anolf impegnandosi a “rendere una o più prestazioni personali, individualmente o in gruppi, per il perseguimento di finalità a carattere sociale, civile e culturale dell’associazione, secondo le progettualità concordate con il comune di Castelplanio”.

In 19 hanno sottoscritto la loro adesione, con l’assistenza di un mediatore culturale, vale a dire il 50 per cento circa degli attuali residenti, ma chissà che l’esempio, poi, non induca anche gli altri a partecipare.

Il sindaco di Castelplanio, Barbara Romualdi, si è speso tantissimo per questo, sin da quando, proprio un anno fa, arrivarono i richiedenti asilo da diverse parti dell’Africa: Somalia, Senegal, Guinea, Gambia. Donne e uomini, ognuno con i propri problemi, ognuno con le proprie paure, ognuno con la propria voglia di riscatto. E dopo le prime naturali “perplessità” furono accolti con una partecipata cena dell’accoglienza in piazza Libertà.

La cena dell’accoglienza del luglio di un anno fa

«Il percorso per conoscerci è questo – sottolinea il Sindaco –  non mi sono scoraggiata di fronte a tante difficoltà incontrate, sono andata avanti. È di fondamentale importanza che la cittadinanza li conosca e per loro è importante anche per imparare la lingua italiana, che vuol dire comunicare».

Rispettare i diritti di chi “arriva” è fondamentale per poterli coniugare con la nuova realtà, in mezzo ci sono tanti problemi, soprattutto nell’interfacciarsi tra i vari enti, ma si va avanti con buona volontà. E questo accordo ne è un significativo esempio.

«Noi non vogliamo sfruttare questi ragazzi – precisa ancora il Sindaco -, il nostro è un progetto ben preciso, concordato insieme, e il loro impiego è ben delineato nell’accordo».

Nel dettaglio, quindi «si occuperanno della manutenzione ordinaria delle aree verdi e urbane, degli edifici comunali e delle pertinenze, delle strade extraurbane comunali».

Non solo questo, però. C’è di più. Infatti, tiene a sottolineare il primo cittadino «è prevista la realizzazione di un “orto sociale e solidale“. Metteremo a disposizione un piccolo appezzamento di terreno da coltivare, per la produzione di frutta e ortaggi. Che saranno destinati alla popolazione residente disagiata».

Darsi una mano a vicenda, insomma. E, vista così, non c’è niente di più bello.

Il sindaco Barbara Romualdi insieme alla nuova cittadina italiana e i suoi figli

Inoltre «la realizzazione di opere artistiche e pittoriche, in particolare mosaici, e di abbellimento di aree ed edifici dei quali fruisce la cittadinanza, ad esempio le scuole».

Un progetto «mirato, perché da sempre ho puntato su integrazione e rispetto dei diritti. E noi ce la stiamo mettendo tutta».

Prima del nostro incontro, per il sindaco Barbara Romualdi anche la breve ma significativa cerimonia, con il giuramento, per una mamma nigeriana, da 20 anni in Italia, divenuta cittadina italiana.

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