Jesi-Fabriano

Indagine sul traffico di rifiuti a Jesi, il WWF Marche: «Noi parte offesa nel procedimento»

L'associazione ambientalista: «Daremo mandato ai nostri legali di intervenire, per poi costituirci parte civile contro i responsabili di quello che sembra emergere come un gravissimo sfruttamento ai danni del territorio»

JESI – Il WWF Marche interviene sull’indagine sul traffico illecito di rifiuti nel territorio jesino e annuncia l’intenzione di dare mandato ai propri legali di intervenire come parte offesa nel procedimento penale.

Il WWF Marche, in una nota, esprime la propria soddisfazione e l’apprezzamento verso l’operato delle forze dell’ordine (Carabinieri Forestali e Guardia di Finanza di e Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Ancona) e della Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona.

Marco Mancinelli, Responsabile Attività di contrasto ai crimini di natura del Comitato Scientifico WWF Marche, sottolinea: «Fondamentale l’impegno costante della Procura della Repubblica di Ancona e delle Forze dell’ordine nella lotta contro il traffico illecito di rifiuti, un fenomeno che rappresenta una grave minaccia per l’ambiente e la salute pubblica. Emerge con preoccupazione il fatto che i rifiuti siano stati smaltiti illecitamente in prossimità di un asilo e di un’area protetta quale la Riserva Regionale Ripa Bianca di Jesi, violando le norme basilari della convivenza».

L’associazione ambientalista «ribadisce la sua ferma condanna per le pratiche illecite legate allo smaltimento dei rifiuti e si impegna al contempo a continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una gestione corretta dei rifiuti. La tutela dell’ambiente e delle risorse naturali rappresentano un obiettivo fondamentale per il futuro delle e nuove generazioni e il contrasto del traffico illecito di rifiuti è un passo cruciale per la conservazione del nostro territorio e la salvaguardia della salute dei cittadini. Il WWF Italia è da sempre al fianco dell’Autorità Giudiziaria e delle Forze dell’Ordine per perseguire con determinazione coloro che si rendono responsabili di attività illegali legate al ciclo di rifiuti e al loro smaltimento».

«Anche in questo caso- aggiunge Marco Mancinelli- daremo mandato ai nostri legali di intervenire come parte offesa nel procedimento penale per poi costituirci parte civile contro i responsabili di quello che sembra emergere come un gravissimo sfruttamento ai danni del territorio locale».

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