Jesi-Fabriano

Incidente mortale di Monsano, un testimone: «Ho visto quella donna camminare al buio, poi un gran botto»

Il racconto dell'uomo che ha allertato i soccorsi e si è trovato sul luogo della tragedia pochi istanti prima

MONSANO – Ha le lacrime agli occhi mentre scuote la testa e non si capacita di quanto è accaduto un operaio, testimone dell’incidente di ieri sera – 7 marzo dove ha perso la vita un uomo di 39 anni in sella al suo scooter. L’incidente è accaduto in via Sant’Antonio, strada che collega la periferia di Monsano a via della Figuretta di Jesi, immersa nelle campagne, che in giornate soleggiate come quella di ieri è meta prediletta per ciclisti, podisti e per chi vuol fare una passeggiata col cane, fino al tramonto però. Perché quando cala il sole, via Sant’Antonio diventa completamente buia e pericolosa, specie per pedoni e per chi sta sulle due ruote. Ieri, la conferma, purtroppo l’ennesima di questa scorciatoia dove si sono registrati tanti, troppi incidenti anche con conseguenze mortali. «È pericolosa, lo sanno tutti – dice un operaio che lavora in una ditta edile della zona –. Stavo passando col camion, diretto verso Monsano. Con i fari ho illuminato la sagoma di quella donna che camminava a bordo strada e l’ho vista a malapena, si faceva luce col cellulare in una strada completamente buia. Volevo fermarmi, dirle che non era la zona più indicata e neanche l’orario, per fare una passeggiata. Magari le avrei voluto offrire un passaggio fino a casa, se era lì che stava andando…ma ho pensato che si sarebbe spaventata e così ho proseguito. Neanche 100 metri, che ho sentito un gran botto. “È lei”, ho pensato subito. Ho fatto inversione, sono tornato indietro e la donna era a terra, poco distante uno scooter e un uomo…che strazio».

L’operaio ha lanciato l’allarme al 112, facendo scattare i soccorsi. Ma era troppo tardi per il centauro, morto sul colpo. Ferita in modo molto grave invece la donna, una dominicana di 31 anni residente a Monsano. I sanitari l’hanno trasferita al pronto soccorso di Torrette in codice rosso. «Poverina – continua il testimone sotto choc e con le lacrime agli occhi – chi sa come sta. Dovevo fermarmi, almeno provare a parlarci… avvisarla che questa strada è pericolosa, quanti incidenti nel corso degli anni! Non me ne capacito».

Un altro residente si affaccia impaurito. «Stamattina (ieri per chi legge, ndr.) ce n’è stato un altro, più avanti verso Monsano. Non così grave per fortuna, ma ne succedono spesso. Servirebbero più illuminazione e dei dossi, per dissuadere dal correre, perché qui diciamolo, le auto sfrecciano come in pista e diventa una roulette russa per i pedoni e i ciclisti».

I Carabinieri del Norm di Jesi e della Stazione di Monte San Vito intervenuti per i rilievi di legge

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