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Incendio al porto di Ancona, Cantarini: «Ora più attenzione alle responsabilità ambientali»

Le esplosioni poco dopo la mezzanotte nell'area dell'ex Tubimar. Sulle possibili conseguenze assicurative il punto con l'intermediario Mediass Nicolas Cantarini

A destra l'intermediario Mediass Nicolas Cantarini

ANCONA – «L’incendio scoppiato nella notte da martedì e mercoledì al porto di Ancona ha sollevato una nube di fumo nero sulla città ma potrebbe sollevare anche un polverone di ricorsi per danni».

A dirlo è l’intermediario Mediass Nicolas Cantarini che illustra il merito della questione e le possibili conseguenze: «A livello assicurativo – dice Cantarini – oltre al danno per incendio diretto al capannone e relativo contenuto si prefigurano problemi di ricorso contro terzi per danni ad altre cose e forse a persone, anche se fortunatamente non ci sono vittime, e soprattutto problematiche serie di responsabilità civile ambientale, argomento poco conosciuto ma potenzialmente devastante».

«La maggior parte delle aziende – insiste Nicolas Cantarini – si tutela dai rischi derivanti da danni ambientali semplicemente dotando la propria polizza di Responsabilità Civile Generale di un’estensione all’inquinamento cosiddetto accidentale».

Questo tipo di copertura è molto ridotto perché di frequente, in caso di sinistro, non risulta operante poiché il concetto di inquinamento “accidentale” non è definito né facilmente interpretabile, quindi non c’è certezza circa i termini di operatività della copertura prestata.

«Per questo è sempre consigliabile offrire una copertura completa sia per la Responsabilità Civile sia per la Responsabilità Ambientale che protegge il patrimonio aziendale sempre considerando che l’azienda che inquina è tenuta per legge a sostenere tutte le spese di bonifica e ripristino ambientale: ecco perché è fondamentale che ogni azienda sia consapevole dei propri rischi».

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