Jesi-Fabriano

In volo

La passione per i rapaci si costituisce in associazione a Jesi. Ecco a voi i Falconieri di Federico II: «Lo Stupor Mundi affermava che un giorno senza falconeria è un giorno perso. È verissimo»

I Falconieri di Federico II

JESI – Gianluca Tiroli, Marco Micheli, Nicola Marasca, Ahneta Bachynska, Paola Quattrini e Leonardo Tittarelli. Sei amici con una grande passione in comune: la falconeria. Un amore, quello per i rapaci, che li ha convinti a fondare, nel 2006, l’associazione “L’Antico Volo”, poi diventata “I Falconieri di Federico II”.

«Gli obiettivi della nostra Associazione – spiega Gianluca Tiroli, direttore sanitario dell’Ambulatorio Veterinario Arceviese a Pianello di Ostra e promotore del gruppo – possono essere sintetizzati in una unica parola: sensibilizzazione. Vogliamo avvicinare le persone al mondo degli uccelli rapaci, non solamente come semplici ammiratori ma in maniera interattiva, ovvero attraverso un contatto visivo e tattile di specie che normalmente non potrebbero essere avvicinate con facilità in natura. Le persone possono pertanto assistere a dimostrazioni di volo libero, o partecipare a giornate di approfondimento. Lo stupore che normalmente suscita la vicinanza a degli esseri viventi così complicatamente spettacolari imprime negli osservatori immagini e sensazioni indimenticabili».

I Falconieri di Federico II

L’ informazione è il punto cardine su cui ruota tutta l’attività dei Falconieri di Federico II. «I rapaci – precisa sempre Tiroli – non sono animali nocivi, non hanno ruoli significativi nella diminuzione delle specie cacciabili, ma svolgono un ruolo Fondamentale nella catena alimentare, predando molto spesso soggetti non in perfetto stato di salute e molto vulnerabili. Accudirli, comprenderli e rispettarli non è assolutamente semplice, non si può essere falconiere se non si sente realmente di appartenere a questa realtà in maniera totale e incondizionata. Purtroppo l’era di Internet ha creato delle facilitazioni nel reperimento dei rapaci dal mercato e troppo spesso la risonanza mediatica ha amplificato situazioni e distorto la realtà, a tal punto di far credere che i rapaci, diurni o notturni, siano effettivamente al pari di un cane. Essi non possono certo essere considerati animali da compagnia, avendo delle esigenze particolari ( cibo, sistemazione, cure veterinarie), e non basta collegarsi al web per prendersene cura».

esemplare di falco barberia

Numerose sono le specie di rapaci presenti in Italia, da nord a sud. Nelle Marche ad esempio si trovano, in maniera stanziale o migratoria, l’aquila reale (nidificante nel Parco Gola della Rossa e nel Parco Gola del Furlo), il falco lanario (Gola della Rossa), il nibbio reale (reintrodotto nel Parco Gola della Rossa con un progetto Europeo), il falco pecchiaiolo, il falco di palude, l’albanella pallida, l’albanella minore, il biancone, il falco pellegrino, il grillaio, l’avvoltoio grifone, il gufo reale.

«Federico II – ricorda il falconiere Tiroli – affermava che un giorno senza falconeria è un giorno perso. È verissimo. Esprimere in parole cosa trasmette il volo di un falco credo sia riduttivo, lascio sognare ognuno di voi per comprendere le sensazioni che si percepiscono ogni volta che ci troviamo sulla sommità di una collina e, insieme al nostro fratello alato, aspettiamo il vento buono che faccia spiccare a entrambi il volo».

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