Jesi-Fabriano

Il sequestro dell’edicola a Chiaravalle è un mistero

La struttura che è in stato di degrado è lì da 15 anni. Perchè ci si è accorti solo ora che in quel luogo non poteva starci? Il titolare si difende: «Non capisco perché pagare le tasse al Comune ed anche al demanio»

CHIARAVALLE – La sensazione che si ha nel leggere alcuni documenti e ad ascoltare il titolare dell’edicola posta sotto sequestro probatorio dai militari della sezione navale della Guardia di Finanza di Ancona è che sia solo all’inizio di un percorso giuridico che sarà lungo e pieno di sorprese. La struttura che Simone Piergigli ha acquistato nel 2011 è infatti su un terreno demaniale che è stato dato in concessione al Comune. In quest’area sono vietate costruzioni ad uso commerciale mentre l’edicola è lì da ben 15 anni, da quando la struttura in ferro, che ora è anche in stato di degrado, è stata trasferita dall’altro lato di viale Montessori, quello che ospita la filiale della Banca delle Marche e l’ufficio postale. Nella zona dove era posizionata fino a tre lustri orsono l’edicola era in linea con i requisiti di legge mentre da 15 anni non lo è.

Ed allora di chi sono le responsabilità della sua chiusura? Le domande si susseguono anche tra i cittadini che si sono appassionati a questa vicenda. In molti si chiedono perché solo dopo sei anni ci si è accorti che forse a Simone Piergigli mancava la concessione di aprire l’edicola in quel posto e ci si chiede come mai il demanio si accorge solo ora del problema, visto che prima di Piergigli c’è stato un altro proprietario. Piergigli dice di aver pagato la Tosap, la tassa comunale per l’occupazione del suolo pubblico, ma che gli hanno anche chiesto di pagare un’altra tassa al demanio. «Non capisco perché – dice Piergigli – avrei dovuto pagare le tasse al comune ed anche al demanio: non mi pare giusto pagare doppie imposte». La giustizia farà il suo corso ma sembra proprio che la vicenda sia molto intricata e potrebbe riservare colpi di scena.

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