Jesi-Fabriano

Il Museo Federico II di Jesi tra i finalisti del premio “Riccardo Francovich” 2017

Il riconoscimento, istituito dalla Società degli Archeologi Medievisti Italiani, viene conferito al museo o parco archeologico italiano che, a giudizio dei Soci del SAMI e dei cittadini, rappresenta la migliore sintesi fra rigore dei contenuti scientifici ed efficacia verso il pubblico

Una delle sale del museo Federico II Stupor Mundi a Jesi
Una delle sale del museo Federico II Stupor Mundi a Jesi

JESI – La Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI) ha candidato il Museo Federico II Stupor Mundi tra i sei finalisti italiani della quinta edizione del Premio “Riccardo Francovich”.

Il riconoscimento, istituito dalla Società degli Archeologi Medievisti Italiani, viene conferito al museo o parco archeologico italiano che, a giudizio dei Soci del SAMI e dei cittadini, rappresenta la migliore sintesi fra rigore dei contenuti scientifici ed efficacia verso il pubblico.

Dedicato alla memoria dell’archeologo Riccardo Francovich, il premio – istituito nel 2013 – viene conferito al museo o sito archeologico che rappresenti un luogo di grande rilievo nell’ambito del patrimonio culturale italiano e, al tempo stesso, una best practice riguardo l’allestimento museografico, le attività comunicative e didattiche e la qualità scientifica in grado di rappresentare adeguatamente le tematiche dell’archeologia post-classica.

«La notizia di essere stati selezionati tra i sette finalisti italiani del premio “Riccardo Francovich” 2017 ci riempie di orgoglio – commenta William Graziosi, segretario generale della Fondazione Federico II Stupor Mundi – perché giunge da una giuria di professionisti e di professori di altissima competenza nella materia di cui il Museo Federico II Stupor Mundi si occupa. Siamo l’unico sito culturale nelle Marche ad essere inseriti in quello stretto novero di siti museali che in Italia – secondo il Comitato Scientifico della Società degli Archeologi Medievisti Italiani – esprimono al meglio l’epoca tardo-antica e medievale, per contenuti scientifici e per capacità di coinvolgendo un pubblico ampio, favorendo così una diffusione culturale e partecipativa. Nella rosa dei finalisti concorrono città importanti e musei di prestigio, in luoghi che hanno disegnato la Storia; questa candidatura riconosce dunque al nostro territorio un ruolo prezioso, grazie al calibro di personaggi quali Federico II, Lorenzo Lotto, Giovanni Battista Pergolesi e Gaspare Spontini. Prego tutti i cittadini di partecipare numerosi alle votazioni online, vincere il Premio potrebbe essere un’occasione importante per dare maggiore visibilità alla nostra città all’interno dei flussi del turismo culturale. Flussi, peraltro, sempre più presenti a Jesi: solo per quanto riguarda il Museo Federico II, si contano già dalla giornata inaugurale del 1 luglio ad oggi oltre 8500 visitatori».

Per l’edizione 2017 il Comitato Scientifico del premio, ha selezionato una rosa di finalisti che comprende:

1) FIRENZE – MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO

2) ROMA – DOMUS TARDOROMANE DI PALAZZO VALENTINI

3) CANOSSA (RE) – CASTELLO E MUSEO “NABORRE CAMPANINI”

4) JESI (AN) – MUSEO FEDERICO II “STUPOR MUNDI”

5) AQUILEIA (UD) – SUDHALLE E DOMUS PALAZZO EPISCOPALE

6) RAVENNA – DOMUS DEI TAPPETI DI PIETRA

7) CAMPOBASSO – MUSEO SANNITICO – SEZIONE MEDIEVALE.

Le votazioni online (una riservata ai soci, una pubblica disponibile a tutti) sono aperte sul sito della SAMI e in http://archeologiamedievale.unisi.it/sami/. Si può votare fino al 31 dicembre 2017.

Il premio sarà consegnato a febbraio 2018 a Firenze, nel corso dell’evento “TourismA. Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale”.

Per il “Museo Federico II Stupor Mundi” di Jesi, la prima struttura interamente multimediale dedicata al grande imperatore svevo, entrare nella rosa dei finalisti del Premio “Riccardo Francovich” rappresenta una importante affermazione a livello nazionale, a poco più di tre mesi dall’apertura.

Di spessore la composizione del Comitato Scientifico del Premio, con illustri presenze del panorama scientifico e del management culturale nazionale: Paola Galetti (professore di Storia Medievale dell’Università di Bologna), Antonio Lampis (direttore generale della Direzione Generale Musei del MIBACT), Federico Marazzi (professore di Archeologia Cristiana e Medievale presso Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli), Antonella Pinna (dirigente del Servizio Musei, Archivi e Biblioteche della Regione Umbria), Pietro Pruneti (direttore del periodico “Archeologia Viva” e di “TourismA. Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale” di Firenze), Annamaria Visser (direttore del Master in Cultural Management, Economia e Management dei Musei e dei Servizi Culturali, Università di Ferrara e membro del Comitato Tecnico-Scientifico “Belle Arti” del MIBACT), Giuliano Volpe (professore di Archeologia Tardoantica presso l’Università di Foggia, e presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e del Paesaggio presso il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo).

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