Jesi-Fabriano

Igiene urbana, la Jesiservizi: «Costretti a pagare 6 euro a mascherina per preservare la raccolta»

Il coordinatore della municipalizzata, Salvatore Pisconti fa il punto sull'impatto del Covid nelle attività erogate dal braccio operativo del Comune

Salvatore Pisconti, presidente di Jesi Servizi, insieme al sindaco Massimo Bacci

JESI – «Pagavamo mascherine circa 0,30 centesimi l’una. Nel periodo febbraio-marzo siamo arrivati a prenderle a 6 euro ciascuna. Dovevamo fare una scelta: acquistarle per salvaguardare il servizio di igiene urbana, o fermarlo. Ci siamo dovuti adeguare, dunque». A evidenziarlo è Salvatore Pisconti, amministratore unico della municipalizzata Jesiservizi. Pesantissimo l’impatto del Covid sul braccio operativo del Comune.

La semestrale del 2020 ha segnato -348 mila euro rispetto a quella dell’anno precedente (+6 mila euro). Dallo scorso 3 marzo, infatti, scuole e trasporto scolastico sono stati stoppati, le vendite in farmacia ridotte a causa del lockdown, mentre sono aumentati i costi per il servizio di raccolta rifiuti, legati appunto ai dispositivi di protezione individuale, a congedi, ferie e alla riorganizzazione legata all’emergenza sanitaria (con ritiri a domicilio). Grazie al ristoro dei Comuni soci, comunque, il bilancio è tornato in attivo.

«La Jesiservizi non è una società a scopo di lucro – specifica Pisconti -. L’obiettivo è quello di erogare i servizi nel miglior modo possibile, mantenendo i conti in equilibrio, con le risorse messe a disposizione prevalentemente dai soci e, in minura minore, dal mercato. Questa è una società che fattura 11, 12 milioni all’anno e ha un centinaio di dipendenti, senza considerare l’indotto. I nostri bilanci hanno sempre registrato utili, pur ridotti, e non sono mai stati fatti giochi amministrativi. Non distribuiamo dividendi, la mission è unicamente quella di erogare servizi qualitativamente e quantitativamente di livello».

L’emergenza sanitaria ha ridotto i costi del 9% e i ricavi del 14%. Relativamente alle mense, ad esempio, sono stati riorganizzati strutture e servizio (sanificazione, distanziamento, dispositivi, igienizzanti, etc.) e ciò produrrà un incremento delle spese di circa 90 mila euro da settembre a dicembre 2020. Sull’igiene urbana, il Covid sarà anche più “pesante”. Si stima un aumento di costi annuali attorno ai 200 mila euro.

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