Jesi-Fabriano

Hub culturale al San Floriano e riaprire il Moriconi: si tenta il bando Cariverona

Il progetto della Fondazione Pergolesi Spontini, per l'inclusione sociale e culturale delle situazioni di disagio e disabilità nelle aree periferiche di Jesi e Fabriano, presentato in corsa per ottenere finanziamenti

JESI – Il complesso San Floriano e il Teatro Moriconi che vi è situato – chiuso al pubblico dal 2018 in attesa dei lavori di adeguamento- pensati quali un «nuovo Hub di Innovazione Culturale e Progettuale», al centro di un progetto di inclusione rivolto in particolare a bambini e giovani in condizioni di disagio o con disabilità delle aree cittadine del Prato, San Giuseppe e di Porta Valle ma anche di quelle periferiche di Fabriano. L’idea fa parte di “Mente Locale”, iniziativa pensata dalla Fondazione Pergolesi Spontini in partenariato con Castelvecchio Service Cooperativa Sociale e alla quale il Comune di Jesi ha aderito in qualità di partner sostenitore.

Il progetto verrà presentato a Fondazione Cariverona, confidando di poter essere inserito fra quelli finanziati dal bando “Azioni di Comunità”. E di ottenere così, fra le risorse destinate a promuovere laboratori, incontri e corsi di formazione e orientamento eventi, anche una parte dei fondi necessari a poter, finalmente, riaprire il Moriconi.

“Mente Locale” individua fra i suoi territori di riferimento «i quartieri Prato, San Giuseppe e Porta Valle di Jesi; le aree periferiche e depresse di Fabriano». Zone in cui, si spiega, «sussiste una seria difficoltà in termini di inclusione sociale e culturale, in quanto aree ad alto tasso di presenza di cittadini extra-comunitari provenienti da diversi paesi. Molte sono le situazioni di disagio economico, sociale e culturale non solo per quanto concerne la popolazione extra-comunitaria ma anche per molte famiglie autoctone. Molte sono le famiglie che si confrontano con condizioni di disabilità grave e gravissima dei propri componenti più giovani. Si tratta, dunque, di quartieri e comunità complessi e multietnici, la cui situazione è venuta ad aggravarsi ulteriormente a causa dei recenti sviluppi della pandemia da Covid-19».

La proposta di sperimentazione mira fra le altre cose a fornire strumenti e supporti adeguati alle istituzioni scolastiche, mettere arte e linguaggi espressivi a disposizione dello sviluppo individuale e sociale, sensibilizzare le comunità. E oltre a un tavolo permanente di lavoro fra le istituzioni, si punta anche a «interventi di messa in sicurezza e di riqualificazione strutturale e funzionale del complesso San Floriano destinato a nuovo Hub di Innovazione Culturale e Progettuale. La riapertura dell’intero complesso- viene indicato- oltre a rendere nuovamente fruibile uno spazio adibito a pubblico spettacolo, intende favorire nuove opportunità. Il rinnovato Complesso San Floriano intende presentarsi quale luogo d’incontro per la città, uno spazio da “occupare” e far vivere quotidianamente. Un centro catalizzatore di iniziative di formazione ed informazione permanente, che favorisca i processi di comunicazione e di inclusione sociale».

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