Gruppo Fedrigoni, confronto con i sindacati: alcune criticità emerse per produzioni e investimenti
Jesi-Fabriano

Gruppo Fedrigoni, confronto con i sindacati: alcune criticità emerse per produzioni e investimenti

Per quel che riguarda i siti marchigiani, potrebbe essere anticipata la crescita dei volumi legata alla carta sicurezza. Confermato che il 20% degli investimenti sarà destinato in regione

Un momento del confronto
Un momento del confronto

FABRIANO – Investimenti troppo limitati e assenza di un piano industriale chiaro e visibile nei territori. La scelta di un Pdr annuale, giustificata da difficoltà interne, appare in contrasto con le comunicazioni esterne che descrivono un Gruppo solido e in crescita. L’idea di “ottimizzazione” non può tradursi in riduzioni di personale o allungamenti nei tempi di pagamento, in contrasto con l’immagine che Fedrigoni vuole trasmettere all’esterno. È stata richiesta maggiore trasparenza sulle azioni future, anche alla luce degli impegni sottoscritti presso il Ministero, che si auspica vengano pienamente rispettati.

Queste le conclusioni alle quali i sindacati di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl-Chimici sono giunti al termine del confronto – in modalità mista tra Verona e collegamenti online – con il management del Gruppo Fedrigoni, alla presenza dell’amministratore delegato Marco Nespolo, dei principali responsabili aziendali e altri dirigenti delle funzioni strategiche del Gruppo.

Il punto di vista di Fedrigoni

L’ad Nespolo ha fornito alcune indicazioni sull’andamento del Gruppo. In merito alla situazione industriale «è stata confermata la fase di forte incertezza che continua a caratterizzare il settore della carta, degli autoadesivi e del packaging, in un contesto di mercato instabile e imprevedibile, con flessioni persistenti nei segmenti del lusso e delle etichette vino – riferiscono dalla Uilcom Marche.

Sull’andamento economico: nonostante le difficoltà, il Gruppo ha chiuso i primi sei mesi del 2025 con risultati ancora positivi. L’obiettivo resta quello di ottimizzare le performance complessive, contenere gli sprechi e ridurre il consumo di energia e risorse. Si continua a puntare su qualità, innovazione e centralità del cliente, nel tentativo di rafforzare la posizione di mercato anche in un contesto globale complesso. Ed è stato annunciato un possibile riequilibrio del mix produttivo per garantire maggiore efficienza e capacità di adattamento alla volatilità dei mercati.

Infine, è stato evidenziato un miglioramento concreto in materia di infortuni, con un passaggio da una media di 20 casi annui a meno di 10, nonostante l’ingresso di nuovi stabilimenti produttivi.

Nello scenario sopra descritto, l’ad Nespolo ha dichiarato che si è scelto un rinnovo annuale del Pdr, poiché l’attuale situazione finanziaria e industriale non consente una visione triennale sostenibile. L’azienda ha espresso l’intenzione di lavorare nei prossimi mesi per creare le condizioni per un accordo pluriennale, anche in relazione all’attuale livello di indebitamento, che si intende ridurre nel breve termine».

I sindacati

A questo scenario, le parti sociali hanno avanzato una serie di proposte anche per i siti nelle Marche. «In particolare, è stato richiesto che la crescita dei volumi legata alla carta sicurezza, anticipata di circa tre mesi, possa tradursi in stabilizzazioni più rapide, considerato che questa linea produttiva dovrebbe assorbire indicativamente 30 unità.

È stato inoltre espresso disappunto per l’intenzione dell’amministratore delegato di smontare e vendere la macchina F3, che, secondo la nostra valutazione, potrebbe invece essere mantenuta in funzione e riconvertita per nuove produzioni, contribuendo a preservare capacità produttiva e posti di lavoro.

L’amministratore delegato ha precisato che piccoli investimenti verranno comunque effettuati, e che circa il 20% sarà destinato agli stabilimenti marchigiani, con attuazione prevista verso la fine dell’anno. Il business delle carte sicurezza dovrebbe invece partire in anticipo di circa tre mesi, con nuove produzioni che, con ogni probabilità, porteranno a ulteriori stabilizzazioni», si conclude la nota di Uilcom Marche.