Jesi-Fabriano

Sandro Paradisi, l’ultimo saluto. «Ci ha lasciato il testimone e ora lo portiamo avanti. Insieme»

Le parole della figlia maggiore Gaia, già impegnata in azienda, in una chiesa Regina della Pace di Jesi riempita dall'abbraccio di un intero territorio alla famiglia dell'imprenditore scomparso

Alla chiesa Regina della Pace l'ultimo saluto a Sandro Paradisi

JESI – «Siamo tanti, si vede che qualcosa di buono ha fatto. Sarò di poche parole, come d’altro canto era mio padre. Ma una cosa la voglio dire. Sapete che lui aveva due famiglie: la nostra – quella di sangue- e l’azienda. I ragazzi sono qui e a loro dico: ci ha lasciato il testimone e ora lo portiamo avanti. Insieme». Così, nelle parole della giovane figlia maggiore Gaia– già impegnata in azienda- rivolte a collaboratori e dipendenti della Paradisi srl presenti in una chiesa Regina della Pace riempita dall’abbraccio di un territorio intero, il più caldo e commovente saluto a Sandro Paradisi. L’imprenditore improvvisamente scomparso domenica scorsa 19 gennaio, a causa di un malore sulle colline della Vallesina, durante una delle uscite in bicicletta che il 60enne Paradisi tanto amava.

Sandro Paradisi

Sul feretro proprio la maglia da ciclista, quella del Club Deb degli appassionati con cui Paradisi condivideva l’amore per le due ruote. In chiesa e fuori in tanti, stretti intorno alla moglie Alessandra, alle figlie Gaia e Emma, alla madre Giuseppina e alla sorella Tiziana, nel ricordo di un imprenditore illuminato e impegnato. Ma soprattutto di un uomo le cui qualità ha ricordate con emozione per primo don Giuliano Fiorentini, che ha officiato il rito funebre. «Mi piace- ha detto don Giuliano- utilizzare le stesse parole che, per lui, ho utilizzato in vita. Un uomo forte, tenace, grande organizzatore, ma che aveva anche una dote riassunta in un termine che si usa poco in questo nostro mondo d’oggi: la mansuetudine. Ecco, Sandro era un uomo tenace e di carattere ma mansueto, che rispettava tutti quelli che aveva di fronte, dal primo all’ultimo. Un uomo insostituibile per la comunità ma che lascia in eredità un grande senso della condivisione. Siete in tanti qui ed è perché, nel conoscerlo, quest’uomo mansueto vi ha fatto stare bene».


Fra le tante presenze al rito di imprenditori e istituzioni, una spiccava: quella del sindaco, Alessandro Gentilucci, e del gonfalone del Comune di Pieve Torina, centro delle nostre Marche colpito dal sisma dove l’impegno di Sandro Paradisi, insieme a quello di Tonino Dominici, Giuliano De Minicis e del gruppo di imprenditori riuniti nella fondazione “Succisa Virescit”, aveva permesso con una raccolta fondi la realizzazione di una nuova scuola.

Oltre a quello della zia, Graziella Paradisi, tanti i messaggi di ricordo con i quali amici, colleghi, collaboratori hanno voluto salutare Sandro Paradisi, molti dei quali letti dalla voce, commossa, del doppiatore Luca Violini. Fra questi, quelli dei collaboratori della Paradisi srl: «Ci hai lasciato un’azienda bellissima, diversa da tutte le altre».

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