Jesi-Fabriano

Folla al corteo per la festa della Liberazione

Folla al corteo del 25 aprile di Jesi: ricordata Daniela Cesarini che quattro anni fa scelse il suicidio assistito a Basilea. Dopo la messa ai giardini pubblici, il corteo dall'Arco Clementino si è diretto in Piazza Indipendenza per la commemorazione dei caduti

JESI – E’ stata una cerimonia più partecipata e più sentita degli anni scorsi, quella che si è tenuta oggi a Jesi per la Festa della Liberazione. In mattinata è partita alla direzione di Moie la pedalata de La Memoria va in Bici con una sosta in via Maria Mannori per la rappresentazione che gli alunni della scuola Duca Amedeo di Savoia hanno dedicato a due giovani uccisi ai fascisti.

Dopo la messa ai guardini pubblici, il corteo dall’Arco Clementino a Piazza Indipendenza: un cordone di persone con bandiere, soprattutto giovani, anticipati dalle istituzioni civili e militari e dalla banda. Onore ai caduti di Piazza Indipendenza, poi l’intervento del sindaco Massimo Bacci: «Esercitare l’esercizio della memoria è un dovere soprattutto nei confronti delle giovani generazioni. Forte e autentico il messaggio di questa Liberazione che si estende ai nuovi cittadini di Jesi, le famiglie straniere che hanno scelto di vivere nella nostra città. Un pensiero oggi a Daniela Cesarini che ha scelto questa data per il suo ultimo estremo gesto di libertà». Il ricordo della pasionaria comunista è stato accolto dai presenti con un applauso. Appassionato l’intervento del presidente provinciale dell’Anpi Daniele Fancello che ha ricordato nomi e vicende di partigiani e civili morti nella nostra zona per mano fascista. «Molti dei protagonisti della Liberazione e della Resistenza oggi non sono più fisicamente con noi, ma vivono nel nostro ricordo – ha detto Fancello – hanno seminato in tanti giovani il germe dell’antifascismo e della democrazia anche attraverso la costituzione, nata dal sacrificio e dal sangue di tanti combattenti e vittime innocenti». La conclusione con un appello di pace: «Questo impressionante e irresponsabile gioco alla guerra deve essere subito fermato. Facciamo appello alle cittadine e ai cittadini affinché si mobilitino per diffondere iniziative di pace».

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