Jesi-Fabriano

FlixBus, i partner italiani si appellano a Governo e Parlamento per non essere estromessi dal mercato

«Alcuni degli emendamenti presentati alla legge di bilancio potrebbero mettere fine alla nostra attività», sostiene Daniele Crognaletti (Autolinee Crognaletti), fra i firmatari della lettera aperta

Flixbus

JESI  – «A seguito della presentazione di nuovi emendamenti volti a estromettere FlixBus dal mercato italiano, riteniamo doveroso esprimere la nostra opinione sulla questione, con l’auspicio che il nostro punto di vista di parte lesa – nell’eventualità in cui tali emendamenti trovassero accoglimento presso la Camera – venga tenuto in grande considerazione». Inizia così la lettera aperta sottoscritta da Air Pullman, Autolinee Crognaletti, Autonoleggio Losio, Autoservizi Guizzetti, Baranzelli, Barzi Service, BMC Bus, Bus Company, Cialone, Flybus, GelosoBus, Nuova Benese, Nuova Tesei, Rosà Autoservizi, SAPS, Sar Ranchio, SATA, SAV Autolinee, SIT, STAC, STAT, Sulga, Volpi.

Una presa di posizione nella quale si spiega cosa sta succedendo e quali potrebbero essere le ripercussioni per l’indotto e l’utenza: «In qualità di partner FlixBus – si legge – stiamo visibilmente beneficiando della possibilità di aprirci a nuove opportunità e di consolidare le nostre attività, con la possibilità di effettuare investimenti in fatto di qualità del servizio e di assunzione di nuovo personale. Punto, questo, che ci preme sottolineare in considerazione della natura degli emendamenti stessi, presentati in larga parte all’Art. 20, un articolo che prevede misure per tutelare i lavoratori in caso di aziende in crisi e la cui chiamata in causa ci appare paradossale. Per noi, infatti, proprio l’impedimento a FlixBus di operare con il suo modello in Italia implicherebbe il ricorso a forti riduzioni del personale, che abbiamo assunto per l’esercizio delle linee di FlixBus, in particolare autisti e addetti alla manutenzione. Individuiamo in questa iniziativa un violento attacco alla possibilità di molte aziende di operare e di salvaguardare i propri investimenti. Le conseguenze economiche per molte aziende del settore potrebbero essere disastrose. Facciamo pertanto appello al Parlamento, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alle istituzioni affinché i nuovi emendamenti presentati alla Legge di Bilancio alla Camera non trovino spazio. Chiediamo infine ad ANAV di attivarsi per tutelare in ogni modo le tante aziende sue associate che con FlixBus hanno consapevolmente scelto di intraprendere un percorso, svoltosi sin dall’inizio nel massimo rispetto delle reciproche esigenze e con soddisfazioni per entrambe le parti».

L’imprenditore Daniele Crognaletti

Entra ulteriormente nel dettaglio Daniele Crognaletti, giovane imprenditore jesino a capo delle Autolinee Crognaletti, fra i firmatari: «La nostra è una storica azienda di autolinee marchigiane con sede a Cingoli, presente sul mercato da oltre 130 anni. Il nostro obiettivo è quello di restare sul mercato e proiettarci nel futuro per essere sempre più competitivi e migliorare i nostri servizi. Perciò abbiamo deciso e voluto la partnership con FlixBus; perché crediamo fortemente che – grazie alla visione che ci accomuna – il nostro obiettivo lo si possa raggiungere insieme ogni giorno. Sento spesso definire FlixBus una piattaforma, una realtà virtuale, un business intangibile: nulla di più lontano dalla verità. FlixBus è fatta di 50 aziende italiane, tra cui la mia, piccole e medie imprese di autolinee, che coi loro 230 autobus hanno investito insieme, generando un indotto di oltre 30 milioni di euro e creando 1.000 posti di lavoro, oggi a rischio per via dei nuovi emendamenti contro FlixBus. Per tutti questi motivi la clamorosa strumentalizzazione degli emendamenti presentati all’articolo 20 della legge di Bilancio, che prevede misure per tutelare i lavoratori in caso di aziende in crisi – emendamenti che, guarda caso, si presentano solo quando FlixBus ha iniziato ad acquisire un peso importante sul mercato italiano – pare ancora più assurda e pericolosa: siamo di fronte a una rappresentazione distorta della realtà, in cui si rischierebbe di nuovo di mettere fuori gioco non una, ma tante aziende italiane che stanno investendo nel nostro Paese. Come partner FlixBus, ogni giorno maciniamo chilometri e chilometri garantendo un servizio di qualità anche a chi non può permettersi grossi dispendi economici: grazie ad aziende come le nostre, milioni di persone possono sostenere quel colloquio di lavoro importante in una città lontana dalla propria, ricongiungersi coi propri cari ogni fine settimana o visitare luoghi altrimenti raggiungibili solo a fronte di una spesa significativa. Abbiamo consumato i nostri pneumatici e il sudore dei nostri autisti investendo in un progetto che ha consentito alle aziende di crescere, assumere nuovo personale ed esplorare nuove opportunità, con un gioco di squadra che ha portato a benefici evidenti. Spero che Parlamento e Governo tengano conto – una volta per tutte – della realtà delle cose, e non azzoppino l’entusiasmo e gli investimenti che tanti partner di FlixBus come noi hanno fatto sui territori. Approvare quegli emendamenti significa arrestare il progresso e la crescita delle aziende italiane a favore di chi si oppone alla libera concorrenza, favorendo così regimi di monopolio territoriale e vanificando quella che, per molte aziende del settore, è stata la più grande opportunità degli ultimi anni».

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