Jesi-Fabriano

Festival Barocco delle Marche, a Montecarotto e a Jesi il fascino delle “Quattro stagioni”

Il cartellone prevede anche un concerto “In Natività di N.S. Gesù”, a Jesi il 22 dicembre e a Loreto il 23, con musiche di Corelli, Händel, Torelli

La Galleria degli Stucchi di Palazzo Pianetti

JESI – Un evento musicale esclusivo tocca il cuore delle Marche coniugando grande repertorio, interpreti di eccellenza, sedi di prestigio e atmosfera. Nel Teatro di Montecarotto la sera del 15 dicembre (ore 21) e nella cornice di meraviglia settecentesca di Palazzo Pianetti a Jesi il 16 dicembre (ore 18), è di scena la magia musicale di Venezia attraverso la collezione di concerti per violino e orchestra più famosa di Antonio Vivaldi: “Le Quattro stagioni”. A interpretarla la celebrata Orchestra Barocca delle Marche, con Primo Violino e Concertatore la stella internazionale Federico Guglielmo, «che non è solo un virtuoso assoluto del violino barocco, ma anche uno dei maggiori specialisti mondiali della musica del “Prete rosso”», spiegano gli organizzatori.

La produzione è di Fondazione “Alessandro Lanari”, nel cartellone del Festival Barocco delle Marche che essa organizza con la collaborazione e il sostegno di vari partner istituzionali pubblici e privati. Oltre all’appuntamento con Vivaldi, il Cartellone prevede anche un raro e raffinato concerto “In Natività di N.S. Gesù”, a Jesi (Palazzo Pianetti) il 22 dicembre e a Loreto il 23, con musiche di Corelli, Händel, Torelli e Vivaldi espressamente dedicate alla notte di Natale: l’Orchestra Barocca delle Marche vi è guidata come Primo Violino e Concertatore da un altro grande artista internazionale, Luca Giardini.

Le quattro stagioni è il titolo collettivo con cui sono noti i primi quattro concerti per violino solista e orchestra di Antonio Vivaldi (1678-1741), composti nei primi anni Venti del ‘700, parte della raccolta ”Il cimento dell’armonia e dell’inventione” op. 8 che conta dodici concerti. Sono composizioni a chiaro carattere descrittivo, esempio originario di “musica a programma”, ognuno dei quali riferito a una delle stagioni: la Primaveral’Estatel’Autunno e l’Inverno. Ciascuno presenta tre movimenti, con il primo e il terzo in tempo veloce di Allegro o Presto e quello centrale in tempo lento di Adagio o Largo, secondo schema ricorrente nella maggior parte dei concerti di Vivaldi.

La primavera descrive il canto degli uccelli (allegro), il riposo del pastore con il suo cane (largo) e la danza finale (allegro).

L’estate riflette la carica esplosiva della stagione, compresa la descrizione di una tempesta che si avvicina nella calura estiva (allegro non molto – allegro), con il pastore che si spaventa per l’improvviso temporale (adagio) e la forza sprigionata dalla tempesta in azione (presto).

L’autunno racconta una panoramica della vendemmia (allegro), con l’ebbrezza da vino in un clima trasognato e sereno (adagio molto) e ritmi martellanti che richiamano la caccia (allegro).

L’inverno pennella sapientemente l’azione inarrestabile del vento gelido (allegro non molto), la pioggia che cade lenta sul terreno ghiacciato (largo) e la serena accettazione da parte dell’uomo del rigido clima invernale, come forse dell’esistenza stessa (allegro).

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