FABRIANO – Rischio non rinnovo del contratto di lavoro in scadenza il prossimo 30 giugno perché invitava i colleghi a votare Si ai referendum. A dare ribalta nazionale a questa presa di posizione, la denuncia di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, che rilancia il tweet dell’imprenditore di Fabriano, Marcello Crescentini, pubblicato all’1:30 del 7 giugno. “Ho un dipendente sotto contratto, oggi alla pausa colazione aizzava gli altri di andare a votare perché sarebbe l’unico modo per tutelare chi lavora. Il contratto gli scade il 30 giugno. Dopo ci pensa Landini”, il testo del tweet dal quale sembra sottintendersi la possibilità che il contratto in scadenza potrebbe non essere rinnovato. “Solidarietà all’operaio che involontariamente ha mostrato con il suo coraggio il clima che regna in molti luoghi di lavoro. Andiamo domani a votare in massa SI al referendum per difendere i diritti di chi lavora dalla prepotenza padronale. Chi invita all’astensione è schierato dalla parte di padroni come questo Crescentini”, il commento di Acerbo.
Le reazioni
“ll tweet del dott Crescentini evidenzia ancor di più le motivazioni del SI sui quesiti referendari”, questo il pensiero di Gianluca Toni Segretario generale Cgil Ancona e Pierpaolo Pullini Segretario Camera del lavoro territoriale di Fabriano, che ritornano su quanto accaduto questa notte con il tweet dell’imprenditore fabrianese. “Sorge il dubbio che l’eventuale mancato rinnovo del contratto al lavoratore, potrebbe avere matrice discriminatoria e che non sarebbe legato ad esigenze produttive. L’utilizzo del lavoro in somministrazione ha come logica la temporaneità della necessità produttiva, e non le posizioni su temi di carattere politico”, ribadiscono Toni e Pullini, parlando del rischio “di essere in presenza di una vera e propria discriminazione, addirittura annunciata, per motivi che non sono legati né alla produzione né alla prestazione lavorativa ma solo alle idee della persona”. I due sindacalisti si dichiarano “pronti a percorrere ogni strada ed ogni tipo di verifica, anche con gli enti preposti. Siamo pronti a dare ogni tipo di supporto ed assistenza al lavoratore nel caso si dovesse verificare quanto si evince dal tweet”, concludono, invitando tutti ad andare a vorare “Si in massa” ai referendum dell’8 e 9 giugno.